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S&P promuove l’Italia a BBB+: “Progressi sui conti pubblici, ma la crescita resta debole”

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Standard & Poor’s ha rivisto al rialzo il rating sovrano dell’Italia, portando la valutazione di lungo termine da BBB a BBB+, mentre ha confermato il rating di breve termine ad A-2. L’outlook resta stabile.

Una promozione quella dell’agenzia di rating giunta un po’ a sorpresa in un momento complesso per l’economia globale, tra pressioni geopolitiche, rallentamento dell’eurozona e tensioni commerciali. Eppure, per S&P, i fondamentali italiani giustificano questo passo. Come si legge nella nota dell’agenzia, “la revisione riflette il miglioramento delle riserve economiche, esterne e monetarie dell’Italia in un contesto di crescenti venti contrari a livello globale”, a cui si aggiungono “i graduali progressi compiuti nella stabilizzazione delle finanze pubbliche dall’inizio della pandemia”.

I fondamentali che hanno convinto S&P

La decisione di S&P si basa su una lettura positiva della stabilità politica e del consolidamento di bilancio. Gli analisti sottolineano che, pur rimanendo elevato, il debito pubblico italiano sembra avviato a una fase di maggiore sostenibilità: “Prevediamo che il rapporto debito-Pil si stabilizzerà a partire dal 2028“, scrive l’agenzia.

La crescita del Pil nel 2025 è stimata allo 0,6%, un dato modesto ma coerente con lo scenario internazionale, appesantito dalla frenata dell’eurozona e dalle incertezze politiche globali. Nonostante l’impatto negativo delle tensioni commerciali con gli Stati Uniti (con la sospensione dei dazi “l’impatto sull’economia dell’Italia sarà gestibile”), l’economia italiana beneficia di investimenti pubblici in accelerazione e di un contesto europeo dove alcuni partner – come la Germania – stanno mettendo in campo stimoli fiscali.

Soddisfatto Giorgetti: “Premiata serietà e responsabilità”

Non si è fatto attendere il commento del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, che ha letto nella valutazione di S&P un riconoscimento della linea di prudenza seguita dall’esecutivo: “Premiata la serietà dell’approccio del Governo italiano. Prudenza e responsabilità continueranno a essere la nostra linea di azione”.

Gli scenari futuri: cosa potrebbe far salire (o scendere) il rating

S&P, pur promuovendo l’Italia, mantiene una postura vigile. Nel dossier si legge che l’agenzia “prenderà in considerazione la possibilità di abbassare i rating se le posizioni economiche, esterne e di bilancio dell’Italia dovessero deteriorarsi ben oltre le attuali previsioni”. Un rischio concreto, ad esempio, se la crisi commerciale con gli Stati Uniti dovesse aggravarsi, minando la fiducia di famiglie e imprese.

Al contrario, “aumenteremmo i nostri rating se l’Italia continuasse a ridurre il proprio disavanzo di bilancio, portando il debito pubblico in rapporto al Pil su una solida traiettoria discendente”, oppure se il Paese riuscisse a rilanciare la crescita potenziale oltre l’1%, grazie a riforme strutturali.

Settimana scorsa Fitch aveva confermato BBB

La promozione di S&P arriva pochi giorni dopo la decisione di Fitch Ratings di confermare il rating dell’Italia a BBB con outlook positivo. Un giudizio che già rappresentava un segnale di fiducia nei confronti del Paese. Fitch aveva messo in evidenza i punti di forza dell’economia italiana – “ampia, diversificata e ad alto valore aggiunto” – e la solidità istituzionale garantita dall’appartenenza all’eurozona.

Anche Fitch aveva, però, sottolineato gli elementi critici: debito molto elevato e potenziale di crescita debole, due vulnerabilità strutturali che continuano a pesare sul profilo creditizio nazionale.

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Categories: Finanza e Mercati