Standard & Poor’s, l’agenzia di rating più contestata negli ultimi giorni per aver declassato il giudizio sugli Stati Uniti, continua, beffarda, a fare il suo dovere. Questa volta però la valutazione che ha emesso è positiva. L’agenzia ha aumentato di ben 2 tacche il rating dell’Estonia che è passata da A a AA-. Un’altro upgrade delle stesse dimensioni e si ritroverebbe al livello degli Usa.
“L’aumento riflette il fatto che l’Estonia ha una politica orientata al consenso, un’economia flessibile, un settore pubblico trasparente e produttivo, una sana gestione finanziaria e solide prospettive di crescita economica” si legge in una nota di Standard & Poor’s.
L’ex repubblica sovietica ha “un’economia solida e una sana gestione del debito pubblico”. L’Estonia ha visto un aumento dell’8,5% del Pil nel primo trimestre del 2011: la crescita più elevata di tutta l’Europa dei 27. Il debito pubblico è il più basso di tutta l’Unione europea: 6,6% del Pil nel 2010. E’ stato anche l’unico Paese europeo che ha chiuso il 2010 con un surplus fiscale e per il 2011 la banca centrale prevede una crescita del 6,3%. Il Paese baltico è entrato nell’eurozona il 1 gennaio del 2010 e nell’Unione Europea nel 2004.
Anche Fitch aveva aumentato il rating dell’Estonia, il 5 luglio, a A+, elogiando le misure di austerità prese dal Governo nel 2009 per risollevare il Paese dalla crisi. Anche Moody’s mette il Paese baltico al quinto posto, con un rating di A1.