La storia d’amore con Peter Lacy lo portò spesso a Tangeri, in Marocco dove Francis Bacon dipinse Pope nel 1958 e che sarà messo all’asta a New York il prossimo 14 novembre grazie a una collaborazione tra Sotheby’s e il Brooklyn Museum di New York. La tela è uno dei sei lavori della serie Tangier Paintings sopravvissuti alla foga distruttiva dell’artista.
“ Pope offre uno sguardo estremamente raro sullo stato di Francis Bacon durante un periodo prolifico ma alla fine doloroso nella sua vita e carriera. Tangeri rappresentava i primi viaggi dell’artista al di fuori dell’Europa e la promessa di una vita con Peter Lacy. Ma la loro relazione si rivelò instabile e violenta e trovò espressione nei Pope – di cui pochi preziosi esemplari sopravvivono. È un privilegio per noi presentare un’opera che combina la rarità con provenienze illustri, da Jan Krugier, a Olga H. Knoepke e dal Brooklyn Museum”, ha commentato Grégoire Billault, capo dipartimento di Arte Contemporanea a New York e ricercatore per The Estate of Francis Bacon.
Sulla scia della seconda guerra mondiale e dell’Olocausto, Bacon ha approfondito il tema della condizione umana, isolando le sue figure in vuoti anonimi e oscuri e intrappolandole in gabbie ispirate ad Alberto Giacometti.
Attorno alla metà degli anni Cinquanta Lacy si trasferì a Tangeri (luogo che mostrava maggiore tolleranza verso l’omosessualità), costringendo Bacon a frequenti viaggi in Marocco per incontrare l’amante e altri amici, come Allen Ginsberg e William Burroughs.
Durante il periodo in Marocco, Bacon fu molto prolifico anche se distrusse la maggior parte dei dipinti creati a Tangeri per allontanare il ricordo della sua relazione con Lacy. Pope è uno dei sei Tangier Paintings sopravvissuti, i restanti cinque furono regalati dall’artista a Nicolas Brusilowsky nel 1959, con l’intento che Brusilowsky avrebbe potuto riutilizzare le tele. Brusilowski invece conservò questi quadri, che successivamente entrarono a far parte di note collezioni private in tutto il mondo, mentre la sesta opera è conservata nel Museè Royaux des Beaux-Arts, Brussels. Brusilowski vendette Pope al dealer svedese Jan Krugier e da questi fu acquistato dalla collezionista americana Olga H. Knoepke nel 1967, donna d’affari pionieristica che contribuì a fondare una fabbrica di plastica a Brooklyn e che poi donò l’opera al Museo di Brooklyn nel 1981, dove è rimasta fino ad oggi.
Solo due dei sei Tangier Paintings sopravvissuti sono stati presentati all’asta: il più recente – si tratta di un altro Pope – è stato venduto da Sotheby’s a Parigi nel 2008 per 7.3 milioni di dollari e con una stima tra i 3.2 e i 4.7 milioni. L’intero gruppo dei Tangier Paintings è incluso nel catalogo ragionato di Francis Bacon, a cura di Martin Harrison e pubblicato nel 2016.
Il presente lavoro sarà in asta a novembre, dopo la vendita di Sotheby’s di un altro eccezionale esempio di Pope, Study for a Head, che ha raggiunto 50,4 milioni di sterline nell’asta di arte contemporanea dello scorso maggio.