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Sotheby’s Milano: Burri, Manzoni, Fontana e non solo all’asta

“Questa selezionata vendita primaverile è stata programmata prima della Biennale di Venezia e delle aste di New York e si pone come un’occasione preziosa per aggiudicarsi capolavori dell’arte italiana da prestigiose collezioni italiane e estere – commentano Beatrice Botta e Marta Giani, responsabili dell’asta – Alcune opere di Alberto Burri spiccano per freschezza e pienezza compositiva: la “Combustione plastica” di forma romboidale del 1967 è uno studio per la vetrata del Convento di Sion in Svizzera, eseguito dall’architetto veneziano Mirco Ravanne in quegli stessi anni. La combustione interpreta con spiccata potenza la spiritualità e la drammaticità del messaggio cristiano, pur mantenendo una propria autonomia di linguaggio. Anche la “Combustione” su cellotex del 1968 è una composizione di grande armonia compositiva; acquisita direttamente dall’artista, è stata custodita sempre presso la stessa raccolta”.

Proveniente da una collezione privata e mai apparso sul mercato – proseguono le esperte – un armonioso cinque tagli di Lucio Fontana, eseguito nel 1966, esprime nella variante elegante ed inconsueta del grigio chiarissimo la raffinatezza propria dei lavori più maturi dell’artista. L’asta di Milano offre due splendidi esempi di “Homage to the square” di Josef Albers, artista oggi particolarmente richiesto dal mercato. In ultimo, non possiamo non citare un’iconica tela cucita di Piero Manzoni: questo “Achrome” che misura cm 45×60, eseguito nel 1960, è dotato di una bibliografia completa”.

L’asta primaverile del 4 e 5 maggio si presenta come una selezionata raccolta di circa cento lotti. Spiccano alcuni importanti lavori di Alighiero Boetti fra cui due grandi arazzi del 1988 (ciascuno stima € 250.000-350.000), uno illustrato in copertina del catalogo, provenienti da una collezione internazionale, che comprende fra l’altro anche un lavoro esagonale del 1969 di Enrico Castellani (est: €
400.000-600.000) ed un polistirolo di Piero Manzoni, eseguito tra il 1962 e 1963 (est: € 250.000-350.000).

Di Manzoni, si segnala inoltre “Achrome”: una tela cucita, esposta al Madre di Napoli nel 2007; eseguita nel 1960-61 rappresenta l’azzeramento totale dell’oggetto quadro dove l’arte si offre nuda per quello che è, un concetto, un’idea metafisica, senza alcuna velleità allusiva o rappresentativa (est. € 400.000 – 600.000) e un ulteriore “Achrome” del 1962, pacco in carta da imballo, stimato € 120.000 – € 180.000.

Oltre all’esemplare esagonale sopracitato, si può dire che questo catalogo offra Castellani di tutte le epoche e colori: una “Superficie Bianca” del 1977 (est: 280.000 – 350.000); un Castellani rosso degli anni 90 (est: € 280.000-350.000) ed infine una “Superficie Blu” del 2003 (est: € 220.000-280.000).

Una magnifica“Combustione plastica” del 1967 di forma romboidale (stima € 500.000-700.000) di Alberto Burri rappresenta un raro esempio di maturità compositiva dell’artista. Si tratta di un lavoro legato alla grande Combustione plastica nella chiesa dei Cappuccini di
Sion eseguita in collaborazione con l’architetto Mirco Ravanne; qui come non mai le bruciature e lacerazioni sulla superficie della plastica alludono ad una sofferenza, e ad una rinascita, che trascende la mondanità.

Lucio Fontana è presente con alcuni lavori di grande qualità, quali ad esempio, come si è già anticipato, un’armoniosa tela grigio chiarissimo con cinque tagli, acquistata direttamente dall’artista e custodita da sempre in collezioni private, stimata €700.000-900.000; nonché un taglio su tela rosa fluo di grande impatto dedicato da Fontana alla figlia del gallerista Guido Le Noci, Marina, cheha una valutazione di €330.000-430.000. Dell’ artista milanese segnaliamo anche un Teatrino arancione e nero che ha partecipato alla prima mostra personale di Fontana dopo la sua morte a Palazzo Reale nel 1972 (est: € 300.000- 400.000), e uno splendido Crocifisso in ceramica smaltata e riflessata esposto alla XXIV Biennale di Venezia del 1948, con una valutazione di € 80.000-120.000.

Sono due gli ‘Homage to the Square’ di Josef Albers presenti in asta, dei colori più significativi e ricercati: l’uno rosso (1969) e l’altro giallo (1961), entrambi già provenienti dalla galleria Beyeler di Basilea, stimati € 200.000-300.000, nei quali l’artista tedesco, attraverso la ripetizione del modulo quadrato, esplora l’ universo della percezione, anticipando così alcune ricerche della Op Art.

L’operato artistico di Tancredi è stato promosso e sostenuto da Peggy Guggenheim. Nell’asta milanese sarà proposto un suo olio su tela del 1957 (est: € 120.000-180.000), realizzato dall’artista veneto negli anni in cui era ancora ospite della celebre collezionista. Il loro è stato un rapporto stima reciproca.

Così Peggy si è espressa sull’ artista: “Fui la prima a dare un contratto a Pollock e a vendere con grande fatica agli inizi i suoi quadri nella mia galleria ‘Arte di questo secolo’ a New York. Dopo molti anni a Venezia non più gallerista ma dedita esclusivamente al completamento del mio museo, feci per il giovane Tancredi una delle rare eccezioni alla regola che mi sono imposta”. Tancredi, senza titolo, olio su tela, cm 135×75, 1957

Il “Sempreverde” di Piero Dorazio (est: € 120.000-180.000) fa parte della serie dei celebri monocromi presentati nel 1960 alla Biennale di Venezia, particolarmente apprezzati dal grande storico dell’arte Lionello Venturi. Piero Dorazio, Sempreverde, firmato, 1960, olio su tela, cm 81×65

Le sculture in bronzo di Fausto Melotti presentate in questa vendita sono un’ironica “Diavoleria” del 1980 (est: € 100.000-150.000) e “Coro” del 1976 (est: €50.000/ 70.000), entrambe provenienti da collezioni italiane. Degna di particolare attenzione “Diavoleria”: una scultura realizzata in ottone, metallo pesante, qui plasmato con strabiliante perizia ed eleganza. Melotti pensa alla realtà come un punto di partenza, per arrivare ad associazioni di immagini dal significato più profondo. Il risultato è il capolavoro che vediamo accanto, in grado di coniugare una vena ironica-surreale ad una essenzialità quasi minimalista.

Londra ha appena inaugurato una mostra dedicata a Vincenzo Agnetti che sarà trasferita a New York nell’autunno 2017, a Milano due opere significative e di ottima data: il Libro dimenticato a memoria – libro svuotato e fustellato al centro – del 1970 e Permutabile del 1967, entrambi stimate € 40.000-60.000.

Segnaliamo un lavoro museale di Giulio Paolini del 2007 intitolato “Zeusi e Parrasio” (est:€ 220.000/ 280.000): dedicato alla leggenda dei due artisti dell’antichità, Paolini predispone quattro elementi allineati su un medesimo asse con una combinazione di tele e calchi in gesso dentro teche, dando vita a un confronto serrato fra gli elementi, a rappresentare la sfida che l’artista ingaggia con l’opera e con se stesso ogni giorno, come suggerisce la curatrice dell’archivio dell’artista Maddalena Disch nella nota al catalogo.

Concludiamo con altro pezzo pregiato, una minuscola Natura Morta di Giorgio Morandi datata 1962 (est: € 180.000-250.000). La qualità pittorica è ottima, le campiture piatte e i colori tenui, quasi privi di saturazione, accentuano un senso di profonda inquietudine e malinconia, conferendo all’opera un’intima nota poetica.

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