Green bond, parità di genere, riciclo e soprattutto riduzione delle emissioni di CO2 nell’atmosfera attraverso un piano di investimenti finalizzato a innovare la rete e al contempo ricavare forti benefici per l’ambiente. Il piano per la sostenibilità di Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, passa per un complesso di misure, articolate su livelli diversi ma raccordati tra loro.
L’attenzione verso il tema della sostenibilità è diventata un elemento chiave per la generazione di valore all’interno delle aziende, non solo quelle che operano nel settore dell’energia: Snam, Generali, Intesa Sanpaolo, Enel sono alcune delle società italiane presenti nell’elenco del Dow Jones Sustainability Index 2018, così come Terna che per il decimo anno consecutivo rientra nell’indice borsistico internazionale che seleziona l’eccellenza nel campo della sostenibilità.
“Per Terna la sostenibilità è una leva strategica, che ogni giorno guida il nostro lavoro verso un paradigma energetico che sia in grado di creare sempre maggior valore per le imprese e la collettività”, ha commentato l’Amministratore Delegato, Luigi Ferraris. Non solo, ma la sostenibilità è diventato un fattore di caratterizzazione importante per le aziende del mondo dell’energia, anche come necessità operativa per migliorare il grado di accettazione degli investimenti infrastrutturali da parte dei territori coinvolti.
Le modalità in cui declinare l’obiettivo della sostenibilità sono pressoché infinite. L’ultimo progetto, in ordine di tempo, lanciato dal gestore elettrico italiano è quello dell’eliminazione della plastica monouso in ufficio. E così da dicembre bottiglie e bicchieri in plastica sono stati sostituiti da erogatori d’acqua e da circa 700 bottiglie termiche in acciaio per i dipendenti. Sembra poca cosa ma i numeri sono imponenti: 125.000 bottiglie d’acqua e 125.000 bicchieri di plastica usati, corrispondenti a 4 tonnellate di rifiuti prodotti all’anno, e circa 13.500 kg di CO2 emessi nell’atmosfera. L’idea è quella di attenersi a un modello di economia circolare fortemente promosso a livello europeo e a cui Terna ha deciso di adeguarsi.
Sul piano finanziario, inoltre, gli impegni di investimento programmati in Italia in infrastrutture energetiche sono imponenti con significativi impatti sull’indotto nazionale, sul tasso di occupazione, sulla crescita del Pil, sul contenimento delle emissioni in atmosfera e in materia di economia circolare. Confindustria energia si è fatta carico di una stima complessiva, presentata nei giorni scorsi e ha calcolato che gli investimenti in infrastrutture energetiche per il periodo 2018-2030 ammontano a 96 miliardi e di questi il 15% è occupato dagli investimenti programmati da Terna. “La transizione in atto va gestita, accompagnata con fattori abilitanti e lo sviluppo della rete, che richiede investimenti importanti”, ha spiegato l’amministratore delegato di Terna Luigi Ferraris in un’intervista al Messaggero. “Infrastrutture energetiche, ambiente e territorio sono i nostri pilastri insieme alla sostenibilità. Nel nostro piano strategico il 70% degli investimenti è sostenibile, il che significa che è finalizzato al miglioramento della qualità del servizio prestato, nonché dell’aspetto ambientale e visivo delle opere sul territorio”.
Gli investimenti in infrastrutture energetiche si sono tradotti sul piano finanziario nell’emissione nell’arco di sei mesi – il primo a luglio 2018, mentre il secondo a gennaio 2019 – di due green bond per un valore rispettivamente di 750 e 250 milioni. L’emissione delle obbligazioni verdi è diretta a investimenti dedicati alle rinnovabili e alla riduzione di emissioni di CO2, “è stata un’operazione di successo e grazie al tasso di ritorno all’1-1,1% resta una delle migliori proposte degli ultimi 12 mesi. L’apprezzamento del mercato è crescente, soprattutto da parte degli investitori esteri: basti dire che oltre il 50% del nostro bond è stato sottoscritto da loro”, ha concluso Ferraris. Inoltre, il 70% dei nuovi investimenti previsti nel Piano Strategico 2018-2022 che ammonta a 5,3 miliardi sarà sostenibile poiché volto a risolvere le congestioni e migliorare la qualità del servizio, insieme all’aspetto ambientale e visivo.
Ulteriori benefici derivano dalla rimozione di linee obsolete che permettono la riutilizzazione del suolo: i chilometri di linee elettriche aeree demoliti in Italia sono oltre mille dal 2010. A fronte di queste rimozioni, solo nel corso del 2017 Terna ha restituito 115 terreni ai rispettivi proprietari. Questa politica si inserisce nella strategia di dialogo con le persone che vivono i luoghi in cui saranno costruite le nuove linee elettriche. In principio questa concertazione era stata istituita con le pubbliche amministrazioni, ma dal 2015 sono stati avviati incontri con sempre maggiore intensità con i cittadini che potranno così essere informati del piano già a livelli molto preliminari e poi contribuire a indirizzare la realizzazione dell’investimento nel corso delle diverse fasi.
La sostenibilità non si declina solo da un punto di vista ambientale, un altro passo in avanti è stato celebrato dall’inclusione di Terna – e si tratta dell’unica società elettrica in classifica – per la prima volta all’interno del Bloomberg Gender Equality Index, l’indice internazionale che misura le performance aziendali sui temi della parità di genere e la qualità e la trasparenza nella loro rendicontazione pubblica. “Investire sui lavoratori è alla base della sostenibilità e questo lo stiamo attuando con un crescente impegno di responsabilità che fa leva su programmi di welfare e people care, lanciati a partire dal 2017, che ci hanno consentito di introdurre molteplici iniziative per incontrare i bisogni e le esigenze dei lavoratori e delle loro famiglie, senza discriminazione”, ha dichiarato Silvia Marinari, Responsabile Risorse Umane, Organizzazione e Affari Generali della società elettrica.