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Sostenibilità, Biodiversità, economia circolare e tutela del territorio: il Consorzio del Prosciutto di San Daniele fissa i suoi obiettivi per il futuro

Una eccellenza italiana con un fatturato di 360 milioni di euro, 2.590.000 prosciutti in un anno di cui 455.000 esportati in tutto il mondo, soprattutto Francia,  Stati Uniti, Australia, Germania e  Belgio. Un nuovo impianto di recupero e valorizzazione degli scarti salini della lavorazione per la valorizzazione delle salamoie e del sale esausto

Sostenibilità, Biodiversità, economia circolare e tutela del territorio: il Consorzio del Prosciutto di San Daniele fissa i suoi obiettivi per il futuro

Potenziare la comunicazione della sostenibilità, dialogare con gli attori della filiera e i consumatori, valorizzare e formare le risorse umane, tutelare la biodiversità del territorio, ma soprattutto attestare i principi di responsabilità verso l’ambiente riducendo i consumi, ottimizzando i processi di circolarità, di smaltimento rifiuti e non da ultimo tutelare il territorio e le risorse naturali: il Consorzio del Prosciutto di San Daniele ha presentato oggi a Roma i suoi impegni per il futuro, una sorta di principi etici e sociali che guideranno le prossime scelte operative del Consorzio e di tutti i suoi aderenti. Con un fatturato di 360 milioni di euro derivante da 44 macelli certificati 3.510 allevamenti certificati, collocati nelle dieci regioni del Centro-nord Italia previste dal  Disciplinare, dalla produzione di 2.590.000 prosciutti di cui 455.000 indirizzati  al mercato estero in tutto il mondo e soprattutto in Francia,  Stati Uniti, Australia, Germania e  Belgio, il Consorzio del Prosciutto di San Daniele rappresenta una più rilevanti realtà economiche nazionali.

Un nuovo impianto di recupero e valorizzazione degli scarti salini della lavorazione per la valorizzazione delle salamoie e del sale esausto

Un forte investimento dal punto di vista dell’impatto ambientale e della sostenibilità è stato annunciato oggi: riguarda un nuovo impianto di recupero e valorizzazione degli scarti salini della lavorazione del prosciutto per la gestione e la valorizzazione delle salamoie e del sale esausto. Il nuovo stabilimento per il recupero e valorizzazione degli scarti salini, realizzato a Trasaghis in provincia di Udine, distante solamente una quindicina di chilometri da San Daniele del Friuli, frutto di un innovativo progetto di economia circolare è la più impegnativa opera in chiave di sostenibilità promossa dal Consorzio. La gestione di questi residui ha recentemente presentato crescenti difficoltà in termini di smaltimento a causa del basso numero di impianti abilitati, della criticità nell’identificazione di nuovi fornitori e nell’incremento dei costi di trasporto e smaltimento. Da qui la scelta di effettuare in proprio, presso uno stabilimento appositamente dedicato, il recupero e la valorizzazione degli scarti salini a livello consortile.

Una eccellenza italiana con un fatturato di 360 milioni di euro, 2.590.000 prosciutti in un anno di cui 455.000 esportati in tutto il mondo, soprattutto Francia,  Stati Uniti, Australia, Germania e  Belgio

In tal senso la riduzione dell’impatto ambientale sarà molto significativa, infatti, si registrerà una riduzione di circa l’88% dei chilometri percorsi e, in modo speculare, la diminuzione dei chilogrammi di CO2 emessi pari a circa al 90%. Sempre in un’ottica rivolta alla completa circolarità, l’impianto è stato realizzato completamente ex novo in un’area precedentemente utilizzata da altre attività produttive, quindi senza il consumo di ulteriore suolo. 

Nato nel 1961 il Consorzio del Prosciutto di San Daniele comprende oggi tutti i produttori di Prosciutto di San Daniele DOP i cui stabilimenti si trovano esclusivamente nel Comune di San Daniele del Friuli, in provincia di Udine. Profondamente legato al territorio e alla sua comunità, il Prosciutto di San Daniele è il risultato dell’unione di tre elementi: cosce di suino italiano selezionate, sale marino e il particolare microclima di San Daniele. Negli ultimi anni la sempre maggiore consapevolezza dei cambiamenti globali in atto ha spinto il Consorzio a farsi promotore attivo di un “modello di sostenibilità”, sulla base del quale sono state strutturate azioni concrete da realizzare in collaborazione con gli stakeholder e l’intero comparto. Il Modello di Eccellenza e Sostenibilità è stato nel tempo sempre più approfondito con l’impegno essere parte attiva del movimento globale per raggiungere i diciassette Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite (Sustainable Development Goals.

In questo contesto particolare attenzione viene riservata alla salvaguardia del fiume Tagliamento: elemento imprescindibile per la generazione del microclima locale e quindi ingrediente essenziale per la stagionatura dei prosciutti. Ma l’impegno del Consorzio si rivolge anche nei confronti delle persone e comprende sia i consumatori che i lavoratori del comparto, inclusi i ristoratori, la grande distribuzione organizzata, i rivenditori e tutti gli operatori del settore, in Italia e all’estero. L’obiettivo principale è informare e formare sugli aspetti nutrizionali, qualitativi e di sostenibilità del Prosciutto di San Daniele, promuovendo un prodotto che rispetti i metodi tradizionali di produzione e, al contempo, risponda alle esigenze di una società sempre più sensibile alla qualità del cibo e a stili di vita sani. “La cura per l’eccellenza e la qualità rimane priorità assoluta per il Consorzio. In questo senso – spiega il direttore generale  Mario Emilio Cichetti –   sta attuando iniziative in linea con quanto stabilito dalla Commissione Europea in merito sia al Green Deal sia alla strategia Farm to Fork, il documento programmatico con cui la Commissione europea mira a raggiungere entro il 2030 importanti obiettivi nel settore agroalimentare per renderlo più sostenibile, come ridurre le perdite di nutrienti di almeno il 50% e ridurre del 50% le vendite di antimicrobici per gli animali da allevamento e per l’acquacoltura. Il fonte normativo europeo sul benessere animale è, negli ultimi anni, in grande evoluzione, anche per via della mutata sensibilità dei consumatori verso questo tema”. In futuro, il Consorzio si impegnerà a concentrarsi sul miglioramento del benessere degli animali, incoraggiando attivamente i suoi membri ad aderire al sistema di certificazione SQNBA (Sistema di Qualità Nazionale per il Benessere Animale), un sistema di certificazione volontaria che definisce dei requisiti di salute e benessere animale superiori a quelli delle pertinenti norme europee e nazionali.

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