La congiuntura continua a riservare cattive notizie per le Borse. I principali istituti economici tedeschi hanno tagliato oggi le previsioni di crescita della più grande economia europea per quest’anno e per il 2020, elencando fra le ragioni la debole domanda globale di prodotti manufatturieri e l’aumentata incertezza per le imprese nel contesto delle dispute commerciali.
Perde colpi, di riflesso, Piazza Affari, in rosso dell’1,1%, sotto 19.700 punti. Ma gli altri listini fanno peggio: Francoforte -1,1%, Parigi -1,5%. Giù anche Madrid -1,4%. Fanalino di coda Londra (-1,9%) nel giorno del d-Day: Boris Johnson presenterà al Congresso dei Tories la proposta per evitare una Hard Brexit.
A condizionare i listini, però, oggi è la pessima congiuntura economica che comincia a riflettersi sui conti aziendali: secondo Refinitiv (ex Thomson Reuters) le società europee stanno per registrare i peggiori risultati trimestrali degli ultimi tre anni, con una flessione del 2,2% degli utili per azione nel terzo trimestre.
Debole il petrolio: Brent a 58,83 dollari al barile. Sul mercato pesano i disinvestimenti del fondo sovrano della Norvegia, che ha avuto da Oslo l’autorizzazione a vendere le partecipazioni detenute nel mondo oil (95 compagnie), tra cui Saras (-1%).
Eni -1,6%. La compagnia ha informato di avere ricevuto conferma che il Dipartimento di Giustizia americano (DOJ) ha concluso le proprie indagini ai sensi della normativa anticorruzione Usa in relazione ai procedimenti Algeria e Nigeria, disponendone l’archiviazione.
Saipem -0,5%. Stamattina Goldman Sachs ha ritoccato verso l’altro il prezzo obiettivo a 6,60 euro da 6,50 euro precedente. Giudizio Neutral confermato.
Perdite massicce per Tenaris (-2,5%) dopo che Goldman Sachs ha confermato la raccomandazione Sell, tagliando però il target price a 13 euro da 13,40 euro precedente.
Piazza Affari prosegue molto debole in un contesto decisamente negativo a livello europeo.
Tra le banche soffrono i Big: Unicredit -1,2%, Intesa -0,53%. Continua invece l’avanzata di Banco Bpm (+2,8%) e di Ubi (+1,3%) sostenuta dalle voci su un possibile merger tra i due istituti evidentemente gradito dal mercato.
Fiat Chrysler -1%. A settembre il gruppo ha registrato in Italia un rialzo dell’immatricolazioni del 10,9% in un mercato cresciuto nello stesso mese del 13,39%, secondo i dati del Ministero dei Trasporti.
Ancora giù Atlantia (-0,8%).
Strappa invece Safilo con un balzo del 9,5% sulle voci di un interesse del colosso francese del lusso Kering. Equita rileva che il “potenziale interesse da parte di Kering potrebbe essere legato alla capacità produttiva in vista della scadenza dell’accordo di fornitura nel 2020 con Safilo per la produzione delle collezioni Gucci”. Il broker tuttavia aggiunge che “un semplice rinnovo dell’accordo sarebbe più ragionevole rispetto all’acquisizione di tutta Safilo”. La notizia impatta su EssilorLuxottica in calo di 12,85%.
Al contrario, soffrono gli altri titoli del lusso: Moncler -1,9%, Ferragamo -2,2%, ai minimi da sette anni.
Tonfo dei titoli editoriali: Class -5,7% dopo il balzo di ieri sulla semestrale. Giù anche Mondadori (-5,7%) e Rcs (-4,4%).
Non c’è pace per il titolo Bi-On, che non riesce a fare prezzo ed è indicato a 8,4 euro, in flessione di oltre il 16% rispetto alla chiusura di ieri, a seguito dei risultati del primo semestre che hanno visto un crollo dei ricavi.