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Sos Ambiente, dalle lavatrici enormi quantità di microplastiche nei mari

Pixabay

Una bomba “ecologica” sta per deflagrare sul già agitato settore degli elettrodomestici e in particolare su quel gigantesco bacino mondiale di oltre 840 milioni di lavatrici domestiche che rilasciano enormi quantità di microfibre provenienti dai tessuti durante ogni lavaggio. Un carico mefitico e inquinante che contribuisce grandemente alla gigantesca invasione di microplastiche negli oceani. Ma sarà un’urgenza colossale che si abbatterà su tutti i produttori di lavatrici che dovranno prima o poi provvedere a dotare di filtri tutte le lavatrici in uscita dalle fabbriche. A denunciare in questi giorni l’emergenza di un inquinamento ormai insostenibile, il gruppo parlamentare inglese interpartitico (All-Party Parliamentary Group APPG), che ha una sezione appositamente costituita proprio sulle microplastiche e che ha raccolto, con il sostegno di ben 20 organizzazioni di accademici, produttori di elettrodomestici e ambientalisti, precise raccomandazioni.

La stessa AMDEA, l’associazione inglese delle industrie degli elettrodomestici, ha lavorato a stretto contatto con l’APPG, affermando che gli associati si impegnano a mitigare l’impatto delle microfibre che vengono rilasciate dai tessuti durante il lavaggio e sottolineando che si tratta di un problema globale “che richiede soluzioni armonizzate”. Le raccomandazioni chiedono innanzitutto di adottare al più presto soluzioni replicabili a livello internazionale, che riflettano la natura globale della ricerca e sviluppo e della produzione di elettrodomestici. Occorrono misurazioni delle prestazioni che consentono test di sorveglianza accurati, tecnologie che mantengono gli attuali elevati standard di efficienza energetica e idrica delle lavatrici e consentano ulteriori progressi su questi risparmi. Infine si raccomanda di ricercare, sempre al più presto, delle soluzioni che riducano il rilascio di microfibre negli scarichi delle lavatrici, pur rimanendo facili da usare e convenienti. 

Secondo la Marine Conservation Society, solo nel Regno Unito, ogni settimana vengono rilasciate almeno 9,4 trilioni di fibre dal lavaggio, molte di queste finiscono nell’oceano e sulle nostre spiagge. L’Inghilterra sta prendendo dunque per prima iniziative molto decise e le pressioni sul governo affinchè introduca una legislazione che imponga ai produttori di lavatrici di installare filtri in microfibra su tutte le nuove macchine domestiche e commerciali entro il 2023 e su tutte le macchine commerciali entro il 2024, otterranno presto risultati concreti. Una notizia sorprendente: esistono già delle macchine che hanno questa importante innovazione e si tratta di quelle della turca Arçelik, capogruppo di Beko, che, all’IFA 2019, aveva presentato “una nuova tecnologia destinata-come ha dichiarato CEO Hakan Bulgurlu a trasformare il modo in cui le lavatrici attualmente filtrano le microfibre” e ha introdotto la prima lavatrice al mondo con un sistema di filtrazione in microfibra sintetica integrato, che impedisce al 90% delle microfibre di entrare nel fonti d’acqua tramite una scatola di filtrazione nel cassetto del detersivo che filtra l’acqua prima dello scarico.

Ora queste lavabiancheria rispettose del mare e della natura sono disponibili. Nel frattempo c’è fermento in Europa per adeguare le linee di produzione delle lavabiancheria a quella che inevitabilmente dovrà diventare una linea di condotta industriale inevitabile e mai più rinviabile

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