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Sos acciaio, ceramica, vetro, carta: tutti fermi per il caro-energia

Non si può continuare così. Il caro-energia sta mettendo in ginocchio fior di attività produttive. In Italia non si contano più le acciaierie, le fonderie, le vetrerie, le cartiere, i cementifici e le fabbriche di alluminio costrette a chiudere perchè il caro-energia e il caro-gas le sta strangolando. E il prossimo mese di gennaio sarà il mese della verità: o le cose cambiano e i costi tornano governabili o le chiusure rischiano di essere senza ritorno o per lo meno di lungo periodo, a tutto vantaggio della concorrenza straniera ma anche nazionale che può guadagnare quote di mercato.

Per fronteggiare l’emergenza e trovare soluzioni lunedì 27 dicembre ci sarà un summit a Torbole, sul lago di Garda, di Assofond, Confindustria Ceramica, Assocarta e Assovetro. In allarme è anche la Federacciai.

E pensare che il mercato tira e che gli ordini non mancano ma per le aziende in questione i costi sono diventati insostenibili: o si produce in perdita aspettando tempi migliori o si chiude.

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Categories: Economia e Imprese