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Soros scommette contro Wall Street e punta sull’oro

George Soros punta contro Wall Street e si rifugia nell’oro. Nelle comunicazioni obbligatorie alla Sec, la Consob americana, il fondo guidato dal finanziere di origine ungherese ha svelato le sue mosse a sorpresa del primo trimestre: taglio del 37% dell’esposizione al mercato azionario Usa e acquisto di opzioni call su 1,05 milioni di titoli Spdr Gold Trust, un Etf che riproduce il prezzo dell’oro.

Come mai? In sostanza, Soros è convinto che i problemi della Cina provocheranno un aumento delle pressioni deflazionistiche, il ribasso delle borse e il rialzo dei prezzi dei titoli di Stato Usa.

Il mese scorso, durante un evento newyorchese organizzato dall’Asia Society, Soros aveva parlato di “sviluppi preoccupanti” in Cina, citando l’impatto delle misure anti corruzione sui flussi di capitale in fuga e la bolla immobiliare che si “autoalimenta”. In particolare, Soros ha detto che l’economia cinese alimentata dai debiti ricorda da vicino quella americana nel periodo 2007-2008, appena precedente allo scoppio della crisi dei mutui subprime.

Intanto, il Soros Fund Management ha anche fatto sapere di aver ceduto la partecipazione detenuta nei siti di viaggio Expedia e TripAdvisor e nelle compagnie aeree Delta e JetBlue e di aver acquistato una piccola quota in United Continental Holdings.

Il fondo, inoltre, ha ridotto le partecipazioni in Dow Chemical, Penn Virginia, Kinder Morgan e Baker Hughes e ha chiuso il suo investimento in un Etf legato all’andamento delle società petrolifere, che era pari a 1,9 milioni di opzioni call al 31 dicembre.

Infine, Soros ha ceduto partecipazioni nei produttori di munizioni Vista Outdoor e Olin, mentre ha investito in Yahoo, acquistato una piccola partecipazione in Apple e un’altra più consistente in Nortel Networks Corp.

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Categories: Finanza e Mercati