Sorgenia tampona la crisi di liquidità innescata dal blocco delle linee bancarie. Il gruppo energetico sta rinegoziando un debito da 1,9 miliardi con le banche e la controllante Cir – su richiesta della Consob – fa sapere che “il management” della società ha messo in atto alcune misure “volte a evitare il deficit di cassa prospettato nella comunicazione dello scorso 17 febbraio e ipotizzato per la fine di marzo”.
In particolare, sono previsti “interventi sul capitale circolante”, continua il comunicato, specificando che per aprile “la società è impegnata, anche attraverso il perfezionamento di alcune operazioni straordinarie, a ridurre i rischi di situazioni di tensione finanziaria”, malgrado esistano “alcuni profili d’incertezza sul perfezionamento di tali operazioni legati alle contenute tempistiche con le quali devono essere realizzate”.
Tra le operazioni in questione, secondo indiscrezioni, ci sarebbero la vendita del fotovoltaico alla società statunitense Contour Global per 20 milioni e la cessione di alcune autorizzazioni eoliche in Francia. Infine, Cir segnala che “il mantenimento della continuità aziendale del gruppo è legato al recupero della normale operatività bancaria” e che su di essa “potrà avere un impatto significativo l’esito delle discussioni sulla ristrutturazione dell’indebitamento”.
In apertura a Piazza Affari il titolo Cir guadagna quasi due punti percentuali.
Tra i legali di Sorgenia e delle banche finanziatrici “è in fase di discussione un possibile accordo di standstill e moratoria“. In parallelo, “proseguono i confronti tra la società e le banche su temi operativi, a partire dalla necessità di recuperare un accettabile livello di operatività sulle linee di credito sia per cassa che per firma”.
Per quanto concerne invece le discussioni tra Cir e le banche finanziatrici, la holding della famiglia De Benedetti conferma “la propria disponibilità a supportare il piano di ristrutturazione del gruppo Sorgenia” e di avere comunicato alle banche “termini e condizioni della propria proposta”.
Questa proposta, tuttavia, “non è stata considerata a oggi sufficiente da parte delle banche finanziatrici, che hanno comunicato a Sorgenia che stanno lavorando su un’ipotesi di operazione alternativa, implementabile anche nel caso in cui gli azionisti non intendessero partecipare alla manovra di ristrutturazione finanziaria”.
Si tratta, in altre parole, dello schema in cui gli istituti rileverebbero il controllo del gruppo energetico, convertendo tutto il debito in eccesso (600 milioni e senza il supporto degli attuali soci Cir e Verbund). Fino ad oggi, tuttavia, le banche non hanno formulato alcuna proposta formale in questa direzione.