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Sony Pictures sotto attacco hacker, pista nordcoreana

L’attacco sarebbe stato messo in relazione con la distribuzione, che la Sony Pictures si apprestava a fare in Giappone, del film statunitense “The Interview”, che racconta la storia di due giornalisti americani cui la CIA chiede di uccidere il presidente Kim Jong-un.

Sony Pictures sotto attacco hacker, pista nordcoreana

La settimana scorsa la Sony Pictures Entertainment, colosso giapponese  della produzione e della distribuzione televisiva e cinematografica, ha  subito un attacco informatico da parte di hacker ignoti che ha mandato  in tilt il network interno causando un massiccia fuga di dati. 

Con il  passare dei giorni sta prendendo corpo uno scenario nel quale la mano degli hacker avrebbe agito  dietro mandato delle autorità nordcoreane. Il sito web Re/code, che offre notizie, analisi di mercato e commenti sul mondo della tecnologia, ha infatti riportato che l’attacco sarebbe stato messo in relazione con la distribuzione, che la Sony Pictures si apprestava a fare in Giappone, del film statunitense “The Interview”, che racconta la storia di due  giornalisti americani cui la CIA chiede di uccidere il presidente Kim  Jong-un in occasione dell’intervista che i due hanno in programma di fare al leader nordcoreano. 

Il film, che dovrebbe uscire nelle sale il  25 dicembre 2014, aveva già fatto infuriare le autorità nordcoreane e  sui mass media nazionali erano circolati avvertimenti di “pesanti  ritorsioni” per chiunque avesse distribuito il lungometraggio. Sempre  secondo il sito Re/code, che cita fonti molto vicine ai vertici Sony, la  multinazionale giapponese sarebbe fermamente convinta, sebbene non siano ancora emerse prove decisive, della responsabilità nordcoreana. 

Gli  hacker assoldati avrebbero operato dalla Cina, ma i mandanti sarebbero  nordcoreani. Tutto quello che a oggi si sa di certo è che sul social  network Reddit è apparsa all’indomani dell’attacco un’immagine, postata  da qualcuno che diceva di essere un ex impiegato della Sony, che  mostrava una pagina sulla quale campeggiava la scritta “Hacked by #GOP”,  corredata da vari simboli di morte. Dietro la sigla GOP si  nasconderebbe, secondo alcuni, un gruppo di hacker chiamato “Guardiani  della pace”.


Allegati: Japan Today

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