Sono passati 10 anni dall’IPO di Google, e la scommessa è vinta
Chi abbia comperato le azioni di Google quando ci fu l’offerta pubblica iniziale, sapeva che c’erano rischi. Le azioni, basate sugli utili di allora, avevano un p/e di tre cifre. Ma i compratori sono stati ampiamente compensati. A dieci anni di distanza le azioni sono salite di 14 volte il prezzo iniziale, e Google ha un valore di mercato di 400 miliardi di dollari: la terza capitalizzazione della borsa Usa, dopo Exxon Mobil e Apple. La Apple, a dieci anni di distanza dal debutto, si era limitata a triplicare il prezzo; molto meglio, invece, fecero la Microsoft (salita di 90 volte dopo l’offerta pubblica del marzo 1986) e Amazon (40 volte dall’Ipo del maggio 1997).
La missione di Google – ‘organizzare l’informazione del mondo’ – si è estesa ad altri aspetti dell’umana convivenza. Vuole diventare la ‘stanza dei bottoni’ della vita quotidiana: le auto senza guidatore porteranno in giro la gente e consegneranno le merci richieste entro poche ore da un ordine online. La gente non dovrà neanche lasciare la casa, dove l’uso di elettrodomestici e audiovisivi ‘smart’ renderà la vita più facile.
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