Il gruppo Swiss Re fa tappa a Roma per celebrare i 150 anni. Un anniversario all’insegna dello slogan “Open minds connecting generations”. “Perchè il nostro obiettivo – spiega il ceo Michel Liès (nella foto a sinistra) – è quello di stabilire un ponte tra le generazioni. Le nostre decisioni si ripercuotono sul futuro”.
E quale modo migliore per avvicinarsi alle nuove generazioni se non quello di indagare sulle loro preoccupazioni? Per scoprire cosa lega le diverse fasce d’età il numero due al mondo nel campo della riassicurazione ha commisionato un sondaggio sulla percezione del rischio alla Gallup Organisation. Un’indagine che ha coinvolto circa 22mila persone dai 15 anni in su, in 19 paesi, ed è stata presentata stamattina all’evento di Villa Miani.
Il risultato? Per gli italiani la preoccupazione più grande è l’attuale situazione economica. Il 60% la ritiene il rischio maggiore sul lungo periodo. Un dato che colloca il nostro Paese al quarto posto tra quelli analizzati. I più timorosi sui sono i francesi (74%), seguiti da statunitensi e sudafricani (entrambi al 64%). Le altre fonti di preoccupazione sono rispettivamente la criminalità, i cambiamenti climatici e le catastrofi naturali.
Secondo il sondaggio inoltre un italiano su quattro è convinto che non andrà mai in pensione, mentre tra i paesi industrializzati l’Italia è al primo posto per quanto riguarda la preoccupazione sull’approvvigionamento futuro di cibo a livello globale. Il 54% poi dice di non essere assicurato contro i rischi catastrofali e ha scarsa fiducia nella capacità del Paese di far fronte alle calamità. Il 78% infine utilizza già fonti di energia rinnovabile o è disposto a farlo, ma il 49% non può permettersi costi elevati per la bolletta energetica.
Dati su cui il Gruppo di riassicurazione dovrà riflettere per programmare il futuro. Insieme alle questioni legata all’età pensionabile e ai regimi pensionistici disponibili. Secondo le stime, in Italia la percentuale di persone con 60 anni e oltre aumenterà dal 27% al 38% tra il 2012 e il 2050. Secondo Swiss Re “significa che il Paese si trova davanti a una sfida importante, quella di finanziare l’allungamento della vita media. Davanti alla scelta di come provvedere alle cure di lungo periodo per una persona cara, solo il 19% degli intervistati dice di essere disposto a lavorare meno o a lasciare il lavoro per assisterla. Inoltre, il 35% sostiene di essere disposto ad acquistare una copertura assicurativa che contribuisca a pagarne le spese”.
“Il risultato dell’indagine mostra come la crescente sfida rappresentata dall’invecchiamento della società richieda soluzioni nuove – dice il ceo di Swiss Re Italia, Carlo Coletta (nella foto a destra) -. Riteniamo che l’industria riassicurativa possa svolgere un ruolo attivo nella gestione di questa sfida, che avrà un impatto significativo sulle generazioni future, fornendo nuovi approcci basati sul nostro know-how a livello globale”.