Anche l’ultimissimo sondaggio sulle intenzioni di voto degli elettori condotto dall’istituto demoscopico Noto conferma l’andamento dei tre derby elettorali evidenziato qualche giorno fa dalla sondaggista Alessandra Ghisleri. A tre settimane dal voto del 25 settembre Fratelli d’Italia (FdI) di Giorgia Meloni vince il derby con il Pd di Enrico Letta e resta, negli orientamenti degli elettori, il primo partito con il 23,5% dei potenziali consensi rispetto al 20% raccolto del Pd insieme ad Articolo 1 e Psi.
SONDAGGI: CONTINUA IL TESTA A TESTA NEL DERBY TRA SALVINI E CONTE E CALENDA-RENZI ALLUNGANO SU BERLUSCONI
Nel secondo derby – quello tra la Lega di Matteo Salvini e i Cinque Stelle (M5S) di Giuseppe Conte – si conferma il testa a testa ma per ora i leghisti, malgrado siano lontanissimi dai livelli di un paio di anni fa, restano davanti con il 13,5% contro il 12,5% dei pentastellati e con un distacco siderale dai due partiti di testa.
Infine nel terzo derby – quello tra Azione/Italia Viva e Forza Italia di Silvio Berlusconi – l’istituto Noto conferma la principale sorpresa di questa campagna elettorale, in base alla quale la coppia Carlo Calenda-Matteo Renzi sta scavalcando quel che resta di Forza Italia e aumenta il suo vantaggio rispetto all’inizio della scorsa settimana attestandosi all’8% contro il 7,5% dei berlusconiani.
SONDAGGI: LA MELONI HA TRE PUNTI E MEZZO DI VANTAGGIO SU LETTA
A conti fatti, il centrodestra, grazie all’exploit della Meloni, resta nettamente davanti al centrosinistra anche se mancano ancora tre settimane di campagna elettorale in cui i rapporti di forza possono mutare anche se probabilmente non capovolgersi.
La campagna elettorale è ancora lunga e non ci si stancherà mai di ricordare che, al di là delle percentuali di consenso rilevate dai vari sondaggi, un conto sono i voti raccolti e un altro è il numero dei parlamentari che verranno eletti, considerando che il Rosatellum avvantaggia le coalizioni.
Sia come sia, una campagna elettorale così combattuta e così ricca di sorprese non si vedeva da anni, anche se tutti concordano che l’attuale legge elettorale non va e andrebbe cambiata in senso proporzionale. Bisognava però pensarci prima.