La società editrice Il Sole 24 Ore, controllata da Confindustria e titolare del principale giornale economico italiano, è accusata di “false comunicazioni sociali” sui conti 2015 a seguito dei dati gonfiati sulla sua diffusione e di aggiotaggio. E’ questa la conclusione dell’indagine durata 20 mesi della Procura di Milano che contesta i fatti non solo alla società editrice ma anche all’ex presidente Benito Benedini, all’ex ad Donatella Treu e all’ex direttore del giornale Roberto Napoletano, non solo nella sua veste di direttore editoriale 2011-6 ma anche di “amministratore di fatto per via della partecipazione ai cda e del coinvolgimento nelle scelte gestionali”.
Secondo il Pm Gaetano Ruta la “sovrastima dei risultati di gestione” nella rappresentazione di “fatti materiali non rispondenti al vero” è stata realizzata “mimetizzando le perdite attraverso l’aggregazione di differenti aree di business in modo da impedire” al mercato “di valutare gli effetti sul bilancio dei risultati di ciascun settore” e soprattutto “simulando la vendita di abbonamenti al quotidiano digitale a favore di grandi clienti privi in realtà di un effettivo corrispettivo”.
Un’operazione che ha incrinato la fiducia dei lettori verso Il Sole, che è andato sempre più perdendo copie e che ha avuto effetti deleteri sul titolo della società che è quotata in Borsa e che ha accusato forti ribassi negli ultimi anni, ben al di là degli effetti della crisi generale dell’editoria.
Ora i sindacati interni dei giornalisti chiedono che finalmente chi ha sbagliato paghi e sollecitano la Confindustria, che detiene il pacchetto di controllo della società editrice, ad avviare l’azione di responsabilità verso i manager, gli amministratori e verso l’ex direttore del giornale. Confidustria dice che “assumerà tutte le iniziative necessarie a tutelare il patrimonio proprio e degli associati”: Ma i giornalisti, che rischiano ancora una volta di pagare il conto della crisi del giornale, reclamano fatti e non solo parole.