Una riunione straordinaria del consiglio d’amministrazione del Sole 24 Ore deciderà domani la sorte del direttore del quotidiano, Roberto Napoletano dopo la sua iscrizione nell’elenco degli indagati per false comunicazioni sociali (in pratica per aver gonfiato le copie digitali e cartacee, con conseguente alterazione dei dati di bilancio e influenza sulla quotazione del titolo in Borsa) insieme a 9 manager (alcuni, tra cui l’onorevole Quintarelli, indagati anche per appropriazione indebita) e dopo lo sciopero ad oltranza dei giornalisti che non intendono far uscire il giornale finchè Napoletano non si sarà allontanato.
La sorte di Napoletano, che è anche direttore di Radio 24 e dell’agenzia Radiocor e che i Pm di Milano considerano “il vero Ad del Sole 24 Ore”, appare segnata, anche se le modalità del suo passo indietro (autosospensione o rimozione) restano da definire. E’ possibile che la gestione del giornale venga affidata ad un reggente interno, probabilmente nella persona del vicedirettore Alberto Orioli.
Di fronte a quello che l’assemblea dei giornalisti ha “definito il momento più buio della storia del Sole 24 Ore” non si può dire che la Confindustria, nella sua qualità di azionista di controllo, abbia finora avuto la sensibilità e la prontezza di muoversi rapidamente davanti a una crisi del giornale che era evidente da molto tempo e soprattutto davanti a un crollo verticale della sua reputazione e della sua credibilità. Ora però, dopo l’intervento della magistratura e dell’assemblea dei giornalisti, la situazione s’è fatta insostenibile e il cambio della guardia sembra inevitabile.