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Soldini, le ricette del navigatore solitario per la cucina in barca

Milanese, terzo figlio di Adolfo Soldini, industriale tessile, Giovanni Soldini si è appassionato alla vela fin da ragazzo. Negli anni ’80 conobbe Vittorio Malingri che è stato il primo ad organizzare a Cuba una base velica, a Cayo Largo del Sur. E a soli16 anni compie per la prima volta nella sua vita la traversata dell’Atlantico.

Dopo aver vinto nel 1989 la Atlantic Rally for Cruisers, regata transatlantica per imbarcazioni da crociera, esordisce come navigatore solitario durante La Baule-Dakar del 1991. Compie due giri del mondo in solitario. Nella Around Alone 1998 per navigatori solitari si piazza primo nella classe 50-60 piedi. Nel febbraio del 2000 ha ricevuto la Légion d’honneur, massima onorificenza dello stato francese, per il salvataggio in mare di Isabelle Autissier.

Nel 1996 vince la regata transatlantica in solitario (OSTAR e stabilisce il nuovo record nella classe 50 piedi. Il 12 febbraio 2004, il Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, lo nomina Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Il 31 dicembre 2012 Soldini parte a bordo del monoscafo Maserati VOR 70 per un nuovo record sulla rotta storica New York-San Francisco: 13.219 miglia nautiche passando per Capo Horn.

Il 15 gennaio 2014 taglia il traguardo della 14ma Cape2Rio (transoceanica di 3.300 miglia nautiche da Cape Town a Rio de Janeiro), stabilendo il nuovo record in 10 giorni 11h 29′ 57″. Nel 2016 Soldini e il suo team, al termine di un triennio con il monoscafo Maserati VOR70, passano al multiscafo: il trimarano MOD 70 “Maserati Multi70”.

Il 24 ottobre 2016 a bordo di Maserati Multi 70, taglia primo il traguardo della 37a Rolex Middle Sea Race con un tempo di 2 giorni, 1 ora, 25 minuti e 01 secondi, stabilendo il nuovo primato di riferimento dei multiscafi della regata maltese, battendo di poco più di 10 ore il precedente record (2 giorni, 11 ore, 29 minuti e 41 secondi), stabilito nel 2015 da Phaedo3. Tanta “solitudine” non lo ha distratto però dal piacere di gratificare le sue lunghe traversate con un buon pasto a bordo.

“Questa – suggerisce Giovanni Soldini – è una ricetta tra le più gettonate in barca, perché facile da fare e molto saporita. Sfilettate il pesce che avete pescato privandolo delle spine operazione da eseguire al tatto e con una pinzetta per alcune specie più ostiche. Se avete pescato un tonno siete fortunati e questa operazione potete saltarla, anche se la pulizia del vostro pozzetto sarà impegnativa quanto e più della spinatura. Fate un soffritto dapprima con l’aglio a pezzi o schiacciato, poi aggiungete i pomodori pachino o ciliegino tagliati in due/quattro, infine i capperi sotto sale (dopo averli sciacquati) e le olive taggiasche denocciolate, che a bordo non devono mai mancare. A chi piace anche un po’ di origano. Quando il sughetto ha preso consistenza adagiate il pesce in padella avendo cura di coprirlo con il condimento anche nella parte superiore. Se non c’è pelle, 3 o 4 minuti di cottura per lato vanno bene. Se avete conservato la pelle iniziate a cuocere da quella parte e solo alla fine della cottura girate il filetto”.

Ma ci si può cimentare anche con una Pasta al pesto con ceci e pomodori. Ecco la ricetta dello Chef Soldini: “In una padella far soffriggere l’olio con un paio di spicchi d’aglio. Poi aggiungere i pomodorini ciliegini lavati e tagliati in due o in quattro. Quando i pomodorini avranno appena cominciato ad avere l’aspetto di un sugo, togliete l’aglio, aggiungete un barattolo di ceci di quelli in vetro già cotti. Una parte dei ceci potreste anche passarla per ottenere una cremina. Preparate la pasta, preferibilmente trofie o tagliatelle larghe secondo i vostri gusti, e una volta cotta al dente conditela con in sugo preparato in padella. Aggiungete un barattolo di pesto, la crema di ceci, mescolate e servite”.  La variante “soldiniana” in pentola a pressione è sempre possibile. Soffritto, poi la pasta con ceci e pomodori, acqua dolce e di mare, ed infine dopo un paio di minuti di fischio, versare il pesto.

Molto più rapide di esecuzione, un classico della cucina in barca, sono le Uova al tonno. Ecco la ricetta suggerita da Soldini: “Mettere le uova in un pentolino e coprirle d’acqua. Accendere il fuoco e portarlo a bollore. Spegnere dopo 9/10 minuti e passarle in acqua fredda. Nel frattempo avrete preparato un mix in parti uguali di tonno e maionese. Togliere il guscio, dividere le uova a metà, togliere il tuorlo e mescolarlo con tonno e maionese. Riempire le uova e servire con un filo di olio evo. Se lo avete a disposizione, arricchire il piatto con pezzi di pomodoro, basilico e qualche foglia di lattuga”.

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