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Sogin, da centrale Garigliano riciclo di 400 tonnellate di ferro e rame

FIRSTonline

Sogin accende i riflettori sul recupero e riciclo dei materiali frutto dello smantellamento degli impianti nucleari italiani. E per illustrare come vengono progettate e realizzate le attività in funzione anche del riciclo dei materiali, ha organizzato una manifestazione nella centrale nucleare del Garigliano (Caserta), in occasione della X edizione della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (SERR).

Sono tre le direttrici che Sogin, ha spiegato l’Ad Luca Desiata – intende percorrere: la minimizzazione del quantitativo di rifiuti radioattivi; la separazione, il riutilizzo e il riciclo dei materiali e l’attuazione di politiche di miglioramento delle performance ambientali. Un esempio di questo approccio sostenibile, ha proseguito il manager, è proprio a Garigliano: il recupero e riutilizzo dei materiali prodotti dallo smantellamento del rotore (un cilindro di 105 tonnellate di ferro e rame) e dell’alternatore della turbina composto da ferro, rame e plastica per un peso di 296 tonnellate, una volta effettuata la bonifica dall’amianto presente, renderà disponibili in tutto 400 tonnellate che saranno allontanate dal sito dopo tutti i necessari controlli.

I lavori di smantellamento della turbina (peso totale 1800 tonnellate) del Garigliano sono stati avviati nel 2016. Una volta liberi, i locali della turbina ospiteranno la stazione trattamento dei materiali, necessaria per procedere all’apertura del vessel e al suo smantellamento. L’attività di Sogin, ha concluso Desiata, “è spesso associata, nell’immaginario collettivo, alla sola produzione di rifiuti radioattivi. Come nel caso della turbina del Garigliano, invece, gran parte del materiale smantellato viene recuperato e riciclato. Un modello di economia circolare che stiamo integrando in modo strutturato e sistematico nella progettazione di tutti i lavori di decommissioning”.

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Categories: Economia e Imprese