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Sogei tangenti, arrestato il dg Paolino Iorio. Indagato anche Andrea Stroppa, l’uomo di Musk: ecco chi è e quali sono le accuse

Le indagini hanno rivelato un sistema più ampio, con 18 indagati e 14 aziende coinvolte, tra cui Olidata, che avrebbe ricevuto vantaggi economici in cambio di informazioni riservate

Sogei tangenti, arrestato il dg Paolino Iorio. Indagato anche Andrea Stroppa, l’uomo di Musk: ecco chi è e quali sono le accuse

Un’aria di scandalo aleggia su Roma, dove l’inchiesta della Procura ha portato all’arresto di Paolino Iorio, direttore generale di Sogei, la società controllata dal Ministero dell’Economia e dedicata all’informatizzazione della pubblica amministrazione. Le accuse nei suoi confronti sono gravi: corruzione e turbativa d’asta, con una mazzetta da 15mila euro che non lascia dubbi. Ma non è tutto: tra i nomi coinvolti c’è anche Andrea Stroppa, classe ’94 e noto come il “referente di Elon Musk” in Italia, anch’egli accusato di concorso in corruzione.

Sogei, chi è Paolino Iorio e di cosa è accusato?

Iorio è stato arrestato in flagranza di reato mentre riceveva una mazzetta da 15mila euro da Massimo Rossi, titolare di diverse imprese del settore informatico. L’operazione è stata condotta dagli uomini delle Fiamme Gialle, che hanno provveduto al fermo del direttore e dell’imprenditore, per poi perquisire e sequestrare documenti nelle sedi coinvolte.

Le indagini hanno rivelato che Iorio, in qualità di direttore di ingegneria, infrastrutture e datacenter, avrebbe ricevuto denaro in cambio di favori per affidare contratti d’appalto del valore complessivo di oltre 100 milioni di euro, con transazioni di denaro avvenute regolarmente almeno due volte al mese dal novembre 2023. Le accuse di corruzione e turbativa d’asta riguardano diverse procedure di appalto legate a Sogei, al ministero dell’Interno e al ministero della Difesa.

Andrea Stroppa: chi è l’uomo di Musk in Italia

Cresciuto a Roma, il trentenne Andrea Stroppa ha guadagnato notorietà nel mondo degli hacker con Anonymous Italia, dove ha mosso i suoi primi passi nel campo della cybersecurity. La sua carriera ha subito un’accelerazione quando è stato notato da Marco Carrai, un collaboratore di Matteo Renzi, che gli ha affidato consulenze nel settore della sicurezza informatica nel 2017. Stroppa è poi diventato una figura chiave nei progetti di Elon Musk in Italia, svolgendo un ruolo fondamentale nei servizi di sicurezza su X (ex Twitter) e per SpaceX. Ma ora si trova invischiato in un presunto sistema di corruzione che getta un’ombra sul suo futuro nel mondo della tecnologia e della politica italiana.

È accusato di aver ricevuto un documento riservato dalla Farnesina in cambio di favori per la società Olidata. Questo documento, redatto a margine di una riunione del 29 agosto, conteneva informazioni sull’utilizzo della rete di satelliti Starlink di SpaceX per scopi governativi. Le valutazioni sull’uso di Starlink sono in corso da mesi, con l’obiettivo di migliorare le comunicazioni delle ambasciate e delle addettanze militari, soprattutto nelle aree sensibili del Mediterraneo. In risposta a queste pesanti accuse, Stroppa ha dichiarato alla stampa la sua “totale estraneità” rispetto ai fatti contestati, sottolineando la massima correttezza e trasparenza nei rapporti con i pubblici ufficiali e la sua piena disponibilità a collaborare con gli inquirenti per dimostrare la sua innocenza.

I documenti riservati

E passiamo al documento incriminato: secondo la Farnesina, non è classificato come “riservato” secondo le normative vigenti, ma è pur sempre un elemento sensibile. Il ministero ha chiarito che si tratta di un elenco di necessità espresse, ossia il numero delle ambasciate e dei consolati da collegare al sistema Starlink, nel caso in cui la procedura fosse andata avanti. L’ufficiale della Marina che ha passato le informazioni a Stroppa ha agito nel contesto di un presunto accordo volto a garantire vantaggi economici a determinate aziende, in particolare Olidata in violazione della riservatezza dei processi decisionali. Questo scambio di notizie ha sollevato preoccupazioni non solo tra le autorità, ma anche nella comunità tecnologica e imprenditoriale italiana.

Cosa accade ora?

Gli inquirenti continuano a scavare per scoprire ulteriori dettagli su questo intricato sistema di corruzione e sui rapporti tra pubblico e privato. Iorio, attualmente agli arresti domiciliari, rischia di affrontare un processo che potrebbe rivelare un inquietante panorama di pratiche illecite e favoritismi.

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