La ricerca di Ornella Tommasi, storica e autrice del libro, percorre la storia di una famiglia padovana indagata attraverso il suo lascito archivistico, depositato nell’Archivio di stato di Padova.
La famiglia Lion (che dal 1346 vivono stabilmente nel centro della città di Padova, nella contrada di Santa Lucia, in una Domus Magna a pochi passi dal Palazzo del Signore, residenza dei de Carrara e sede di Governo ) tale è il tema del libro, tra l’ascesa della Signoria dei Carraresi nel secolo XIV e l’avvento nel 1405, del domino di Venezia costituì quasi la personificazione dei nuovi poteri statali che si affermano sulle tradizionali istituzioni comunitarie. La pubblica finanza acquista un ruolo centrale, cero e proprio contrassegno della nuova realtà di Stato, non importa se in regime repubblicano o signorile.
Il bel lavoro di Ornella Tommasi – scrive Riccardo Fubini – “Trova il suo limite che è anche il suo punto di vista privilegiato, di fondarsi sull’archivio di famiglia eminente di cambiatori e banchieri. I Lion, che accrebbero la loro condizione in stretta sintonia con l’affermazione della Signoria dei Carraresi, la mantennero e quindi la innalzarono ulteriormente con l’avvento del dominio veneziano. Essi, nella situazione di guerra del primo Quattrocento, provvedero ad avanzare alla Serenissima la pesante finalità richiesta per il pagamento delle milizie. Per questa via si imparentarono con il Capitano Gattamelata che aveva stabilito in Padova la sua ultima dimora. L’accurata indagine sui parentadi dei Lion a Venezia (Soranzo, Capello, Priuli) dimostra come fossero stati di fatto coptati nel sistema dei banchi della capitale, e cioè nella finanza governativa. “
I Lion investirono le loro ricchezze in beni fondiari ed immobiliari, ma loro attività principale – almeno per tutto il Trecento – è quella di mercanti di prodotti di seta e lana, e sono attivi per proprio conto e a servizio della Signoria. Hanno infatti un fondaco di loro proprietà, al piano terra della loro Domus magna e possiedono impianti sparsi in città, lungo le tante vie d’acqua. Le cose cambiano nel corso del Quattrocento e del Cinquecento, tanto è vero che non sono più indicati come mercatores, quanto piuttosto nobiles. Appaiono sempre più al centro della vita economica della città non solo perchè producono e trattano merce nei loro affari, ma perché maneggiano molto denaro, avendo in gestione anche una “statio di cambio” ossia un banco. Nel mercato patavino circolano, molte numerose monete, essendo un’importante piazza di mercato, e polo culturale nel quale professori e studenti provengono da numerose e diverse località della penisola italiana e dell’ Europa. Con la gestione del banco i Lion sono autorizzati a prestare denaro in modo ufficiale, e come operatori del credito riconosciuti. Ciò significa che i tassi di interesse, le modalità di prestito del denaro e i tempi del prestito praticato dai Lion sono regolamentati e riconosciuti dalle autorità di governo cittadino. La loro attività creditizia è documentata a partire dalla seconda metà del XIV secolo. Dal 1355 al 1506 mantengono nelle loro mani il banco sotto il Palazzo della Ragione, e la statio del cambio nel piano superiore.
I Lion, quali membri esecutivi del Consiglio cittadino di Padova, sotto il governo veneziano, intervengono nel settore creditizio in operazioni di copertura del debito pubblico, quando da Venezia, centro politico ed economico della Terraferma veneta, arrivano alla città di Padova le pressanti richieste di ingenti mutui da coprire a fronte delle spese miliatri sostenute dal governo veneziano. In pratica i Lion svolgono a Padova un servizio di tesoreria che Venezia affida “esclusivamente” a loro – veri titolari di questa attività – in relazione alle quote stabilite dal governo per le spese belliche da coprire dalla città di Padova. In breve, il coinvolgimento nel mercato del credito della famiglia Lion a servizio del governo si svolge in numerosi settori strategici e vitali per l’esistenza stessa della città. e tutta queste serie di incarichi a servizio del potere cittadino, tramite il maneggio di molto denaro, si riflettono anche nella politica matrimoniale dei Lion. Frutto ricercato di questo impegno costante di governo dei Lion all’ombra della finanza, a servizio della Serenissima, è così da ritenere lo sposalizio di Francesco Lionello Lion con una nipote della Moglie del Gattamelata. Un rapporto tra il Gattamelata e i Lion che da una base finanziaria, diventa così familiare. La fondazione del Monte di Pietà a Padova con – gestione affidata ai Lion – fu deliberata dal consiglio comunale il 5 aprile previa approvazione del doge di Venezia.
Attraverso le dinamiche proprie della famiglia Lion si è arrivati a conoscere meglio anche la loro città, Padova, nelle sue trasformazioni economiche, le correnti demografiche e le azioni di governo. Azioni che si snodano nelle mani di questi nobili patavini, in particolare negli ospedali cittadini e nella creazione del Monte di pietà. I Lion ebbero inoltre rapporti con le compagnie prestatrici ebraiche condotte dal Comune. Per questo, il Monte di Pietà, pur decretato fin dal 1469, dovette attendere per essere attivato fino al 1491, grazie all’azione del vescovo Pietro Barozzi. E infine, il dominio della Serenissima ha avuto senza alcun dubbio nei Lion, sempre un ruolo in prima fila nel governo cittadino e nella gestione della tesoreria, i perni più importanti nelle loro strategie di potere politico, economico e sociale tra il XIV, il XV e prima metà del XVI secolo.
Ma dalla seconda metà del XV secolo la strategia familiare cambia totalmente. In questa fase i Lion infatti, a differenza dei decenni precedenti, vedono nuove unioni con famiglie per lo più della nobiltà padovana, e come tali residenti in città. Di alcuni Lion, tanto uomini che donne, sono state ricostruite le biografie che, per quanto rimaste in alcuni casi ancora parziali, hanno comunque arricchito di dettagli la storia dell’intera famiglia.
Nel libro sono elencati dettagliatamente tutti i rami della famiglia.
Ornella Tommasi: laureata presso l’Università di Padova in Storia medievale, ha dedicato studi sistematici all’Archivio della famiglia padovana dei Lion. Tale è stato il soggetto sviluppato nella tesi di dottorato in Storia medievale presso l’Università di firenze. E’ autrice di vari articoli riguardanti l’età tra Basso Medioevo e prima Età Moderna, nei seguenti campi: storia del credito, storia della famiglia, storia in genere, storia della giustizia.