Nel giro di un paio di giorni, due social network sono inciampati a Wall Street. All’inizio della scorsa settimana, Twitter ha pubblicato i suoi risultati: se il fatturato e la perdita registrati nel primo trimestre erano risultati migliori del previsto, la crescita del numero di utenti aveva deluso i mercati. La reazione è stata immediata: in un solo giorno, Twitter ha perso il 12% del suo valore, toccando il punto più basso dal suo ingresso in Borsa, sei mesi fa. Quello che preoccupa è costituito essenzialmente dalle prospettive di crescita della società californiana, visto che la base di utenti cresce meno, mentre i suoi rivali, come ad esempio Facebook, entrano sempre di più in concorrenza diretta con una molteplicità di prodotti.
Due giorni dopo è la volta di LinkedIn. La caduta è meno brutale (-5%), ma mostra bene come gli investitori non perdonino più nulla alle star dei social network. In tre anni, LinkedIn ha triplicato il suo valore, ma dopo la fine del 2013 il social network professionale ha cominciato ad avere qualche problema. Sei mesi fa, con la pubblicazione dei risultati del terzo trimestre, l’azienda aveva deluso i mercati con le sue previsioni, nonostante un fatturato e i profitti migliori delle attese. Stesso scenario a inizio anno con i risultati del quarto quadrimestre.
La settimana scorsa, LinkedIn ha presentato un fatturato di 473,2 milioni di dollari, in rialzo del 46%, e una perdita netta di 13,4 milioni, contro un utile netto di 22,6 milioni l’anno precedente. Il tutto è dovuto ai forti investimenti, come l’acquisto del sito professionale Bright per 120 milioni. Ancora una volta, sono le previsioni a far alzare le sopracciglia agli investitori: un fatturato compreso tra i 500 e i 505 milioni di dollari nel secondo trimestre, quando il consensus è stato fissato a oltre 505 milioni.
I mercati si rendono conto che i momenti più belli dei social network sono forse passati, almeno in termini di crescita del numero di utenti, commenta il quotidiano economico francese Les Echos. LinkedIn, che ha recentemente superato il tetto dei 300 milioni di utenti, e Twitter (255 milioni) devono trovare altre leve per sedurre gli investitori. Questo passa per una migliore internazionalizzazione – la maggior parte dei ricavi è generata dai Paesi anglosassoni – e nuovi prodotti.