Il Pil mondiale, i rendimenti e la redditività del settore bancario non potranno mai tornare ai livelli pre-crisi. Lo sostiene Séverin Cabannes, vice amministratore delegato di Société Générale. Il gruppo francese si è impegnato a tagliare ancora i costi quest’anno nel tentativo di rassicurare gli investitori dopo un inizio d’anno caratterizzato dalla debolezza nell’investment banking, compensata però dalle attività di banca commerciale.
La seconda banca quotata francese ha annunciato 220 milioni di euro di nuovi tagli per le divisioni global banking e investor solutions, alzando il target complessivo entro il 2017 a oltre 500 milioni.
Nel primo trimestre l’utile netto di SocGen è salito del 6,5% a 924 milioni. Escluse le poste straordinarie, come la rivalutazione del debito, sarebbe in calo dello 0,5% a 829 milioni.
Gli analisti, secondo un sondaggio Reuters, si aspettavano un calo del 7,7% a 801 milioni di euro.
“Nel 2016, la forza di un modello di business diversificato e gli sforzi addizionali sui costi, oltre alla solida qualità degli asset, dovrebbero sostenere sia i risultati commerciali che finanziari”, ha confermato la Banca, che ha espresso fiducia sulle prospettive del 2016.
Nel pomeriggio il titolo della Banca guadagna il 2,2% alla Borsa di Parigi.