Snapchat punta Wall Street. La app di messaggistica istantanea usa e getta – quello che scrivi si cancella dopo alcuni secondi – ha presentato in via riservata la documentazione per l’Ipo alla Sec, la Consob americana. La quotazione è prevista per marzo del 2017 e l’obiettivo della società è raccogliere 4 miliardi di dollari, a fronte di una valutazione complessiva dell’azienda che oscilla fra i 20 e i 25 miliardi. I consulenti dell’operazione sono Morgan Stanley e Goldman Sachs.
Quella di Snapchat sarà l’offerta più ricca di una società tecnologica alla Borsa americana dal 2014 (quando si quotò la cinese Alibaba, che nel primo giorno arrivò a superare il valore di 200 miliardi).
Se avrà successo, la nuova Ipo potrebbe incoraggiare Uber (il cui valore è di oltre 50 miliardi di dollari) a seguire la stessa strada. In generale, Snapchat potrebbe rilanciare il mercato delle offerte pubbliche iniziali, che quest’anno ha raccolto solo 21,8 miliardi di dollari in totale (con 103 nuove società che si sono quotate), il livello più basso dal 2009.
Ad appena quattro anni dalla sua nascita, secondo il Wall Street Journal, Snapchat prevede per il 2016 un fatturato fra i 250 e i 350 milioni di dollari e fino a un miliardo nel 2017. I conti però sarebbero in rosso e la società sarebbe alla ricerca di una via per riuscire a essere redditizia sfruttando la sua ampia base di clienti.
I suoi utenti sono circa 100 milioni e il 60% di loro ha un’età compresa tra i 13 e i 34 anni: un target molto appetibile per gli inserzionisti pubblicitari. A maggio 2016, una raccolta fondi ha procurato alla società 1,8 miliardi di dollari.