Snap sprofonda nel secondo trimestre, registrando una perdita quasi quadruplicata rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, ricavi inferiori alle attese e una crescita degli utenti che non ha convinto gli analisti, così come le vendite generate per ogni utente. Il titolo è arrivato a cedere ieri oltre il 14% nel dopo mercato (dopo la sua prima trimestrale da azienda quotata aveva perso più del 23%). La seduta era finita in rialzo dell’1,6% a 13,77 dollari, sotto i 17 dollari del prezzo di collocamento.
Nel dettaglio, alla fine dei tre mesi chiusi il 30 giugno scorso, Snap ha registrato una perdita di 443 milioni di dollari, quasi quattro volte di più del rosso da 115,9 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente e oltre la perdita da 366 milioni attesa degli analisti.
Come nel periodo gennaio-marzo, il gruppo ha visto un boom a tre cifre dei suoi ricavi rispetto al secondo trimestre del 2016 ma gli investitori volevano di più: il fatturato è cresciuto del 153% a 181,67 milioni di dollari contro un consenso per un risultato a 186,8 milioni. Gli utenti attivi quotidianamente sono stati 173 milioni, in rialzo del 21% o di 30,5 milioni di unità rispetto al periodo aprile-giugno 2016.
Le previsioni degli analisti erano per 175,2 milioni di utenti. Sul primo trimestre del 2017 il rialzo è stato di 7,3 milioni di utenti contro gli 8 milioni attesi da molti analisti. Le vendite generate in media da ogni utente sono salite su base annuale del 109% e su base trimestrale del 16% a 1,05 dollari, 2 centesimi sotto le previsioni. Si tratta di una nota amara per l’azienda visto che si era spesa a conquistare utenti in mercati sviluppati dove la pubblicità è più redditizia.