Snam prevede di raggiungere un utile operativo di “circa 1,8 miliardi” nel 2016, in linea con lo scorso anno che ha fatto registrare risultati record. L’annuncio è arrivato dall’ex Ad Carlo Malacarne che da oggi diventa presidente del gruppo, rispondendo alle domande degli azionisti nel corso dell’assemblea di fine anno. Gli azionisti hanno approvato il bilancio 2015, chiuso con 1,2 miliardi di utile netto adjusted e debiti sotto i 13,8 miliardi, e dato il via libera al dividendo di 25 centesimi per azione. Malacarne ha anche stimato “una domanda di gas naturale nel 2016 sostanzialmente allineata al 2015”, mentre quanto agli investimenti di quest’anno ha detto che “resta l’impegno della società verso il piano quadriennale sfidante” che include investimenti “per 1,2-1,3 miliardi quest’anno”, in linea con il precedente, e che sarà presentato in giugno proprio per consentire il cambio di testimone con il nuovo Ad Marco Alverà, nominato dal Cda subito dopo l’assemblea.
Proprio Alverà ha sottolineato che Snam intende mantenere un piede in Italgas, conservando una quota di minoranza. Il vertice inoltre ha confermato l’impegno per la crescita all’estero sulla direttrici Est-Ovest e Nord-Sud con la partecipazione alle gare per acquisire Gas Connect In Austria e Thyssen Gas in Germania.
ITALIGAS
Il gruppo Snam punta a mantenere una partecipazione di minoranza in Italgas. La vendita, infatti “non è per liberarci di Italgas, di cui abbiamo intenzione di mantenere una quota di minoranza , ma è per accrescere il valore sia di Italgas sia di Snam”, ha detto Alverà rispondendo alle domande dei giornalisti. “Stiamo facendo uno studio su Italgas che dovrebbe essere completato entro fine luglio. Una Italgas capace di gestire un management forte e capace di andare sul mercato ha più possibilità in un processo di gare che partiranno”, ha aggiunto Malacarne. Alla domanda se sia fallito il progetto di matrimonio tra Italgas e F2i Reti Gas, il neopresidente ha precisato che il vertice sta “seguendo un altro percorso, non è quello. Maggiori dettagli sulla direzione che intende seguire l’azienda si conosceranno a fine giungo con la presentazione del nuovo piano industriale.
CRESCITA PER ACQUISIZIONI
“Stiamo guardando allo sviluppo dei due corridoi est-ovest e nord-sud. Stiamo monitorando l’evoluzione e valutando se partecipare” quando la gara sarà ufficializzata. Così ha risposto Malacarne ai giornalisti che gli chiedevano se Snam sia interessata a rilevare la quota in vendita dell’austriaca Gas Connect e della tedesca Thyssen Gas. Di sicuro l’interesse c’è per quelle aree: “Stiamo guardando i corridoi strategici per noi sul mercato delle infrastrutture del gas – ha aggiunto – e teniamo sotto monitoraggio i Paesi che riteniamo strategici come Francia, Austria e Germania”. Malacarne ha anche indicato che una possibile acquisizione “dipende dai tempi e dalle opportunità. Stiamo seguendo il processo”, ma ha detto che “per ora non abbiamo presentato alcuna offerta vincolante”. Quanto a un interesse per la greca Desfa, Malacarne ha indicato che “è sul corridoio. Guardiamo con interesse anche l’evoluzione in Grecia”. Il Trans Adriatic Pipeline,di cui Snam detiene una partecipazione del 20% è il gasdotto che porterà il gas in Italia dall’Azerbaijan.
La crescita all’estero è frutto di un lungo lavoro di Snam che lo scorso anno ha posto alcuni tasselli significativi per la sua strategia, avviata nel 2012 da Malacarne, il cui obiettivo è “di garantire la sicurezza e la diversificazione delle fonti di approvvigionamento del gas naturale”. Lo scorso anno l’acquisizione della partecipazione in Tap è andata ad aggiungersi alle acquisizioni di quote in Tag Austria e Tigf in Francia, realizzate nel 2014 e nel 2013, unitamente agli investimenti di sviluppo nei gasdotti in Italia per incrementare la potenzialità di esportazione del gas verso il Nord Europa. Insieme “danno seguito alla nostra linea strategica di trasformare l’Italia da un mercato di solo consumo ad un mercato anche di transito del gas” ha affermato Malacarne. Con l’ultima acquisizione “non solo Snam, ma l’Italia assumono un ruolo piu’ forte in Europa e una posizione di maggior rilievo nella geopolitca dell’energia europea attraverso lo sviluppo di un nuovo corridoio di approvvigionamento del gas”, ha aggiunto Malacarne.