Le scorte di gas basteranno per il 2023? Sembra di sì, al 31 dicembre 2022 le scorte di gas in Italia si attestano a quota 84% contro il 68% del 2021. A comunicare il risultato positivo è Snam che, attraverso la sua controllata Stogit, è il maggiore operatore di stoccaggio in Italia e uno dei principali in Europa: al fine 2022 negli stoccaggi della controllata Stogit ammontano a 9,3 miliardi di metri cubi, cui vanno aggiunti i 4,5 miliardi di metri cubi di stoccaggio strategico. Una quantità superiore di circa 2,6 miliardi rispetto alla giacenza di 6,7 miliardi di metri cubi rilevata a fine dicembre 2021. Il 70% del volume di gas si trova nei siti della Pianura Padana mentre il restante 30% nel giacimento abruzzese di Fiume Treste (Ch).
Intanto il titolo guadagna lo 0,67% a 4,65 euro a Piazza Affari.
Gas: cos’è lo stoccaggio e perché è importante?
Lo stoccaggio svolge un ruolo particolarmente importante poiché consente di compensare le differenze tra offerta e domanda di gas e quindi di garantire continuità di fornitura. Nel periodo estivo, quando la domanda è minore, il gas viene stoccato in giacimenti ormai esauriti, mentre durante l’inverno viene estratto e immesso in rete per soddisfare la maggior domanda da parte dei consumatori finali. Ma perché le scorte di gas potevano non bastare per il 2023?
Da quando è iniziata la guerra in Ucraina, la crisi energetica si è intensificata fino a concretizzare il rischio di non avere abbastanza gas per affrontare l’inverno e in generale per soddisfare la domanda di energia. Quasi la metà delle importazioni di gas provenivano dalla Russia, che in questi mesi ha significatamene ridotto le sue forniture come ritorsione verso le sanzioni occidentali. L’Unione europea ha lavorato intensamente per sostituire il metano russo, in modo da ridurre la propria dipendenza energetica dal paese invasore. I risultati ci sono stati, ma in pochi mesi non è stato possibile sostituirlo del tutto. Per questo motivo lo stoccaggio ha giocato un ruolo fondamentale. Si temeva che il gas non sarebbe bastato, ma le temperature più alte delle media e i piani di riduzione dei consumi hanno consentito di ottimizzare la gestione dei flussi.
In particolare, la nota evidenzia che sulla base dei dati di preconsuntivo del mese di dicembre scorso il consumo di gas nel quarto trimestre 2022 è risultato pari a circa 16,9 miliardi di metri cubi, con un risparmio di 5,6 miliardi di metri cubi rispetto ai 22,5 miliardi del corrispondente trimestre 2021. Un esito che va ricondotto anche alla minore domanda industriale e al passaggio di alcune utenze a combustibili alternativi al gas naturale.
Le iniziative di Snam
All’inizio dello scorso novembre è stato avviato un nuovo servizio di stoccaggio in controflusso, che ha previsto l’offerta agli utenti di una capacità di iniezione fino a 600 milioni di metri cubi nel periodo novembre-dicembre, con erogazione da effettuare nel trimestre gennaio-marzo 2023. Un servizio particolarmente apprezzato dagli operatori e assegnato per la totalità dei volumi.
Considerando poi il perdurare della tensione dei mercati energetici, le incertezze legate al clima e i potenziali rischi di interruzione delle forniture, a inizio dicembre Snam ha offerto altri servizi, con l’obiettivo di preservare per quanto possibile i quantitativi presenti nel sistema di stoccaggio Stogit e nella prospettiva di facilitare la prossima campagna di iniezione, che dovrà però scontare la mancanza di forniture dalla Russia.
In primo luogo, è stato offerto agli utenti un servizio di stoccaggio per l’anno termico 2023-24 fino alla concorrenza di 500 milioni di metri cubi, che è stato interamente allocato.
L’iniziativa del controflusso è stata poi replicata e prorogata per il mese di gennaio 2023 per altri 500 milioni di metri cubi. A questi volumi sono stati associati conferimenti di capacità e relative prestazioni di erogazione per il prossimo inverno novembre 2023-marzo 2024, che potrà così contare nella fase di iniezione su una base più ampia di partenza.
A fine novembre il regolatore ha approvato la proposta di modifica del codice di stoccaggio Stogit ampliando l’offerta dei prodotti di capacità, con particolare riferimento ai prodotti infragiornalieri, un’iniziativa che ha permesso di completare l’offerta di servizi di breve termine da parte della controllata di Snam e che ha consentito agli shipper ulteriore flessibilità per ottimizzare la gestione dei loro volumi di gas.
Lo scorso 29 dicembre, infine, il Mase ha comunicato il proprio assenso alla riattivazione del servizio di riempimento di ultima istanza, come avvenuto ai sensi del decreto MiTE 22 giugno n. 253: un’ulteriore misura che consentirà di anticipare il ciclo di reiniezione degli stoccaggi della prossima estate.
Le scorte di gas basteranno per il 2023?
A meno di eventi imprevedibili, la stagione invernale potrebbe chiudersi a fine marzo 2023 con almeno 3 miliardi di metri cubi di gas residui in stoccaggio, contro i 0,69 miliardi di metri cubi registrati l’anno precedente. Un quantitativo che agevolerà il successivo processo estivo di riempimento.
Inoltre, il 18 dicembre scorso Snam ha ceduto con procedura concorrenziale il gas già iniettato nei mesi scorsi ai sensi del decreto ministeriale di cui sopra, aggiudicando tutti i 40 lotti offerti, pari a 816 milioni di metri cubi, a fronte di richieste per 65 lotti. Anche in questo caso 30 dei 40 lotti assegnati saranno erogati nella prossima stagione termica 2023-24.
Da rilevare infine che i minori rilasci dal sistema di stoccaggio registrati nel periodo novembre-dicembre 2022 avranno un effetto positivo aggiuntivo, perché in condizioni di utilizzo massimizzato dell’intero sistema – eventualità da non escludere in casi di freddo intenso o altre emergenze – consentiranno una prestazione superiore di erogazione di gas alla punta.