Snam, uno dei principali operatori infrastrutturali per il gas in Europa, ha presentato oggi il suo primo Transition Plan, una chiara e ambiziosa roadmap verso il Net Zero entro il 2050. Il piano segna un punto di svolta per l’azienda nel percorso di decarbonizzazione del sistema energetico, basandosi su una strategia di lungo termine che include due pilastri principali: la riduzione delle emissioni e la minimizzazione dell’impatto sulla biodiversità.
“Il primo Transition Plan di Snam fornisce un set completo di iniziative, metriche e Kpi per supportare una transizione credibile verso il Net Zero al 2050″, ha dichiarato l’Amministratore Delegato Stefano Venier, aggiungendo “nel complesso percorso verso il Net Zero, questo è il momento giusto per agire attraverso una roadmap di sostenibilità a tutto tondo con un percorso solido e attendibile verso le emissioni Net Zero e un impatto positivo sulla natura. Una quota crescente di finanza sostenibile ci aiuterà a raggiungere i nostri ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione”.
Snam: impegno e governance per la transizione energetica
Il Transition Plan, approvato dal Consiglio di Amministrazione di Snam, rappresenta il primo passo concreto per delineare una strategia chiara e sistematica verso il raggiungimento del Net Zero entro il 2050, in linea con gli obiettivi globali di decarbonizzazione.
Gli obiettivi principali includono:
- Neutralità carbonica entro il 2040 per le emissioni dirette e indirette (scope 1 e 2).
- Net Zero entro il 2050 per tutte le emissioni, compreso lo scope 3, ovvero quelle generate lungo l’intera catena del valore.
- Net Positive Impact sulla biodiversità entro il 2027.
- 52% degli investimenti allineati alla tassonomia UE entro il 2032.
Il Piano, che sarà aggiornato costantemente per riflettere i progressi e le innovazioni tecnologiche, è sostenuto da una governance robusta che prevede un coinvolgimento attivo di tutti gli stakeholder e un dialogo continuo con la comunità finanziaria.
Snam: 26 miliardi di euro per il futuro della transizione
Per sostenere il suo ambizioso piano, Snam ha messo in campo un programma di investimenti da 26 miliardi di euro per il periodo 2023-2032. Di questi, 11,5 miliardi di euro saranno destinati al periodo 2023-2027, con l’obiettivo di mantenere l’affidabilità e la resilienza degli asset esistenti, riducendone allo stesso tempo l’impronta di carbonio.
Nel lungo periodo, dal 2028 al 2032, Snam investirà ulteriori 14,5 miliardi di euro per accelerare la transizione verso un sistema energetico multi-molecola. Tra i progetti chiave figurano lo scale-up della dorsale H2 e il progetto Ravenna CCS (Carbon Capture and Storage), oltre all’accelerazione dello sviluppo delle stazioni di compressione a doppio combustibile. Gli investimenti saranno allineati alla tassonomia Ue, con la previsione di aumentare la quota di CapEx sostenibile dal 37% al 52% nel periodo considerato.
Snam guarda al 2050: riduzione delle emissioni e salvaguardia della biodiversità
Snam, guardando al futuro energetico fino al 2050, ha elaborato un documento che si basa su scenari a lungo termine sviluppati con altri attori del settore, come l’operatore di trasporto elettrico italiano e i gestori di rete europei. Per la prima volta, l’azienda estende il suo orizzonte temporale fino al 2050, anno cruciale per il raggiungimento degli obiettivi di Net Zero. Un’analisi approfondita dei rischi evidenzia la resilienza del modello di business di Snam, che si fonda su un sistema multi-molecola, integrando gas naturale, biometano e idrogeno. Gli asset di Snam si dimostrano solidi, con una minima parte dei gasdotti a rischio di sottoutilizzo: solo l’1% entro il 2040 e meno del 10% entro il 2050.
Uno degli obiettivi principali del piano di Snam è la riduzione delle emissioni di gas serra. L’azienda ha già ottenuto importanti risultati, come una riduzione del 10% delle emissioni di CO₂ rispetto al 2022, e prevede ulteriori riduzioni: -20% entro il 2024, -25% entro il 2027, -40% entro il 2030 e -50% entro il 2032. Particolare attenzione è rivolta anche alla riduzione delle emissioni di metano, con un calo del 57,5% rispetto al 2015 già raggiunto nel 2023. Snam mira a ridurre ulteriormente le emissioni di metano del 64,5% entro il 2027, del 70% entro il 2030 e del 72% entro il 2032.
Oltre alla riduzione delle emissioni, la tutela della biodiversità è un altro pilastro centrale del piano di Snam. L’azienda si è impegnata a raggiungere la Zero Net Conversion entro il 2024, evitando ulteriori conversioni di habitat naturali. Entro il 2027, Snam punta a generare un impatto positivo sulla natura attraverso la rigenerazione della vegetazione e del paesaggio, affiancata da politiche mirate alla gestione sostenibile del territorio, dell’acqua e dei rifiuti
Finanza sostenibile: un driver strategico
Elemento chiave del Transition Plan è il forte legame tra la strategia aziendale e la finanza sostenibile. Snam ha già raggiunto un 40% di finanziamenti sostenibili entro il 2020 e si propone di aumentare questa quota all’85% entro il 2027. Gli strumenti finanziari di tipo sustainability-linked giocano un ruolo fondamentale: le condizioni di questi finanziamenti sono legate al raggiungimento di specifici obiettivi di sostenibilità, in particolare la riduzione delle emissioni.