Due progetti sull’energia promossi da Snam sono stati inseriti nella sesta lista dei Progetti di Interesse Comune (PCI) dell’Unione Europea. Lo comunica la società di infrastrutture energetiche. I progetti sono il “SoutH2Corridor” (conosciuto come il “Corridoio dell’idrogeno Italia-Austria-Germania) e il “Callisto Mediterranean CO2 Network”, in cui Snam è coinvolta come partner.
Ma cosa vuol dire? Ogni due anni la Commissione europea seleziona i PCI, progetti infrastrutturali transfrontalieri chiave, in grado di collegare i sistemi energetici dei paesi dell’Ue. Tali progetti beneficiano di procedure accelerate di approvazione e implementazione, nonché, sotto determinate condizioni, dell’accesso a finanziamenti europei dal Connecting Europe Facility (CEF).
SoutH2 Corridor: un corridoio per l’idrogeno
Il SoutH2 Corridor vede Snam impegnata insieme ai Transmission System Operators (TSO) Trans Austria Gasleitung (TAG), Gas Connect Austria (GCA) in Austria, e bayernets in Germania. Il gruppo spiega che “la dorsale italiana dell’idrogeno è un elemento cruciale del SoutH2 Corridor”, la rete di gasdotti per il trasporto dell’idrogeno attualmente in fase di sviluppo da parte dei TSO europei Snam, TAG, GCA e bayernets. Comprende circa 3.300 km di condotte e diverse centinaia di MW di capacità di compressione, destinati a diventare assets strategici per il passaggio e l’utilizzo di idrogeno entro il 2030.
Snam ha “raccolto lettere di supporto firmate dai produttori di idrogeno rinnovabile per diverse migliaia di tonnellate – prosegue la nota -. Il corridoio ha ottenuto un forte sostegno da parte degli acquirenti e degli operatori di stoccaggio lungo l’intero percorso, servendo cluster difficili da decarbonizzare in Italia (ad esempio Augusta, Taranto e il nord Italia), Austria (ad esempio Stiria, Vienna e Linz) e Germania (ad esempio Burghausen e Ingolstadt)”.
Callisto: un hub per l’anidride carbonica nel Mediterraneo
Il progetto Callisto (CArbon LIquefaction transportation and STOrage) Mediterranean CO2, che comprende il progetto Carbon Capture and Storage (CCS) di Ravenna (in joint venture con Eni),mira a sviluppare il più grande hub CO2 multimodale ad accesso aperto nel Mediterraneo, supportati da infrastrutture di trasporto onshore dedicate, con l’obiettivo di consentire la decarbonizzazione di vari cluster di emettitori industriali attraverso la cattura, l’aggregazione, il trasporto e lo stoccaggio permanente della CO2.
Questo progetto, che si prevede diventerà operativo dal 2027, è coordinato da Airliquide e promosso da 18 aziende (tra cui Snam e Eni), contribuirà a ridurre le emissioni consentendo il trasporto e lo stoccaggio geologico dell’anidride carbonica catturata dai punti di emissione industriali a un sito di stoccaggio offshore di Eni, la cui capacità è stimata in 500 MT di CO2 e dove le prime iniezioni inizieranno all’inizio del 2024.