Snam e Eni posso andare avanti sulla compravendita dei gasdotti che trasportano il gas algerino in Italia. Snam ed Eni hanno annunciato che si sono avverate le condizioni sospensive previste dal contratto di compravendita sottoscritto il 27 novembre 2021 relativo all’acquisizione da parte di Snam del 49,9% di una società di nuova costituzione del Gruppo Eni nella quale sono state conferite tutte le partecipazioni detenute dal Gruppo Eni nelle società che gestiscono i due gruppi di gasdotti internazionali che collegano l’Algeria all’Italia ovvero, in particolare, i gasdotti onshore che si estendono dal confine tra Algeria e Tunisia fino alla costa tunisina (gasdotto TTPC) e i gasdotti offshore che collegano la costa tunisina all’Italia (cd. gasdotto TMPC). Cadute le condizioni sospensive, il contratto diventa esecutivo.
Snam ed Eni stanno procedendo agli ulteriori adempimenti per il perfezionamento dell’operazione che è atteso entro la prima metà di gennaio 2023.
L’operazione consente di valorizzare in maniera sinergica le competenze di Eni e Snam su una rotta strategica per la sicurezza degli approvvigionamenti di gas naturale in Italia, favorendo potenziali iniziative di sviluppo nella catena del valore dell’idrogeno dal Nord Africa, avevano spiegato i due gruppi al momento della sottoscrizione del contratto di compravendita. L’operazione rientra nella strategia di Eni per accelerare la crescita nei settori relativi alla transizione energetica e consenta parallelamente a Snam di posizionarsi su una rotta strategica per la sicurezza degli approvvigionamenti di gas naturale in Italia e per le prospettive di sviluppo della catena del valore dell’idrogeno.
Il valore strategico dell’operazione si rafforza dal momento che l’Italia ha ridotto gli acquisti di gas dalla Russia e conta di azzerarli nel 2024, spostando sull’Algeria una significativa quantità delle proprie forniture.