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Smartphone: le tre start up che hanno sconvolto il settore

Les Echos analizza le tre app che hanno avuto il successo più folgorante nel campo dei dispositivi mobili e che si prendono il lusso di dire no alle offerte di Facebook e Google – Oltre a Whatsapp, ci sono Snapchat (specializzata in foto che si autodistruggono dopo pochi secondi) e Line, il social network che arriva dall’estremo oriente

Smartphone: le tre start up che hanno sconvolto il settore

Les Echos, il quotidiano economico francese, propone la storia delle tre start up più di successo nel campo degli smartphone. La punta di un iceberg molto attivo, che inizia a mettere paura a giganti come Google, Facebook e Twitter.

SNAPCHAT 

E’ nata solo da due anni, ma il valore è già decollato. Facebook, per averla, ha messo sul piatto 3 miliardi di dollari, ma l’offerta è stata respinta al mittente. A dire no sono stati Evan Spiegel, 23 anni, e Bobby Murphy, 25 anni, i due giovani che hanno fondato Snapchat al termine degli studi a Stanford. 

L’applicazione per smartphone consente di inviare foto ad amici slo per un certo numero di secondi. Poi le immagini si autodistruggono. I maligni dicono che il sistema venga utilizzato principalmente per il sexting, l’invio di immagini piccanti. Quel che è certo, è che i numeri dicono che funziona.

Nel giro di pochi mesi, il servizio ha avuto un successo folgorante. Il numero di foto scambiate su Snapchat è passato dai 20 milioni al giorno di un anno fa ai 200 milioni al giorno di giugno, fino ai 400 milioni di oggi. Su Facebook, per la cronaca, di foto ne girano meno, 350 milioni al giorno.

WHATSAPP

Tra le app prese in considerazione, Whatsapp è senza dubbio quella con il modello più maturo. Creata 4 anni fa da due ex ingegneri di Yahoo, Jan Koum e Brian Acton, la società sostiene di essere già redditizia. Il servizio consiste nel poter scambiare messaggi di testo, foto e video tra cellulari senza passare attraverso i costi del gestore telefonico. All’inizio è gratis, poi costa 99 centesimi l’anno, un prezzo che viene ammortizzato alla velocità della luce, se si considerano i costi di sms e mms. La crescita esponenziale del numero di utenti – oggi 350 milioni – garantisce grandi ricavi, quando i costi sono pressoché nulli.

Whatsapp è riuscita a stringere partnership con i produttori di cellulari, come Nokia, che integrano l’applicazione in alcuni modelli. A differenza di altre app simili, Whatsapp è cresciuto con cautela, con una sola raccolta fondi di 8 milioni di dollari reallizzata dal Sequoia Capital Fund. La scorsa primavera, i dirigenti hanno detto no a un’offerta da 1 miliardo di dollari da parte di Google.

LINE 

Il mercato asiatico è quello più all’avanguardia quando si parla di dispositivi mobili. Non sorprende dunque che le start up più in vista vengano da Cina o Giappone. Line è una filiale del gruppo sudcoreano NHN, che gestisce il motore di ricerca Naver, ma il social network in questione è stato creato in Giappone due anni fa.

In 24 mesi, l’app ha sedotto 230 milioni di utenti, una cifra che Facebook non aveva nemmeno dopo 5 anni di attività. Negli ultimi otto mesi, le nuove iscrizioni sono 130 milioni. La società si è recentemente espansa in Europa, con un ufficio in Spagna, dove ha già 15 milioni di utenti.

Line si affida a un modello originale, con la vendita di giochi e contenuti virtuali, come stickers per personalizzare i messaggi. C’è anche la possibilità di avere pagine a pagamento per i professionisti. Il giro d’affari potrebbe superare i 300 milioni di euro. E l’anno prossimo Line potrebbe anche sbarcare in Borsa.

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