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Smart working e bollette: quanto pesa il lavoro da casa sugli aumenti di luce e gas? Ecco tutti i calcoli

Pixabay

Quanto pesa lo smart working sulla bollette di luce e gas? Una domanda che molti italiani che lavorano da casa hanno cominciato a porsi a causa della recente impennata dei prezzi dell’energia che nemmeno il Governo, attraverso ripetuti interventi (il prossimo arriverà a breve), sta riuscendo a compensare.

Lo smart working pre e post pandemia

Prima della pandemia, infatti, trascorrevamo gran parte della nostra giornata in ufficio. Il Covid ha velocemente stravolto il mondo del lavoro, costringendo milioni di persone a lavorare da remoto per rispettare le regole di distanziamento e scongiurare il pericolo contagio. Una realtà visibile anche nelle percentuali: se prima della pandemia lo smart working riguardava solo l’11% dei lavoratori, nel 2021 siamo arrivati al 32,5%. Una condizione destinata a durare per l’Osservatorio Smart Working della School of Management del Politecnico di Milano, secondo cui il lavoro agile resterà nell’89% delle grandi aziende e nel 62% della Pa, con formule ibride, vale a dire alcuni giorni in ufficio, altri a casa. In numeri: 4,38 milioni di lavoratori (+8%) continueranno ad operare da remoto per alcuni giorni in a settimana: 2,03 milioni nelle grandi imprese, 700mila delle PMI, 970mila nelle microimprese e 680mila nella PA.

Lo smart working e il caro bollette

Lavorare da remoto vuol dire anche consumare di più. Abbiamo bisogno dell’elettricità per alimentare i nostri dispositivi, dei riscaldamenti, del gas in pausa pranzo e via dicendo. 

Parte dei costi di luce e gas che prima erano a carico dell’azienda adesso devono essere pagati da noi. Il che non significa che spendiamo necessariamente di più, ma che parte delle spese che prima affrontavamo per i trasporti, per il pranzo e via dicendo adesso si sono trasferite sulle bollette, causando un aumento dei costi delle utenze domestiche. E se fino a qualche mese fa non c’eravamo mai posti il problema, il caro bollette ci sta costringendo a “fare due conti”

I numeri resi noti dall’Arera, d’altronde, sono spaventosi: “nel primo trimestre 2022 sul primo trimestre 2021 si è registrato un aumento del 131% per il cliente domestico tipo di energia elettrica (da 20,06 a 46,03 centesimi di euro/kWh, tasse incluse) e del 94% per quello del gas naturale (da 70,66 a 137,32 centesimi di euro per metro cubo, tasse incluse)”, ha fatto sapere l’Autorità per l’Energia nel corso di un’audizione al Senato.

Quanto pesa lo smart working sulle bollette?

In virtù di questa – speriamo provvisoria – nuova realtà, Selectra, società che confronta le offerte di luce, gas e internet, ha analizzato i costi dello smart working per gli italiani.

Ebbene, secondo le previsioni, chi è in smart working e si affida al Servizio di Maggior Tutela, a febbraio 2022 spenderà 57 euro in più nella bolletta mensile luce (+230%, per un totale di 102 euro), e 159 euro in più per la bolletta del gas (+220%, per un totale di 290 euro) rispetto a febbraio 2021. Con il Mercato libero invece, l’aumento sarà pari a 45,5 euro sulla bolletta della luce e 32 euro su quella del gas. 

Rispetto a chi è rientrato in ufficio full time, “e che quindi ha un consumo di luce e gas ridimensionato ai weekend e ad una parte minore della giornata”, sottolinea Selectra, nel mese in corso un lavoratore in smart working spenderà 17 euro in più per la luce e 39 euro in più per il gas con il Servizio di Maggior Tutela. Con il Mercato Libero invece gli aumenti per chi è in smart working rispetto a chi va in ufficio sono pari rispettivamente a +10 euro per la luce e +32,5 euro per il gas.

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