Quali sono le città più smart d’Italia? Nessuna sorpresa sul primo posto: al vertice della classifica troviamo Milano seguita da Torino, al secondo posto, e da Bologna, al terzo. È quanto emerge dalla quarta edizione dello Smart City Index, il rapporto di Ernest & Young che analizza le 117 città capoluogo italiane, classificando il loro sviluppo in termini di reti e infrastrutture intelligenti e misurando la loro capacità di innovare e offrire servizi di qualità ai propri cittadini.
Quattro i parametri utilizzati per stilare la classifica: infrastrutture di rete, sensoristica, piattaforme dati, applicazioni mobili e web.
Il rapporto sottolinea come le Smart City siano più attrattive e più competitive della media delle città italiane, oltre a rappresentare un volano significativo dell’economia del Paese. “Già oggi lo sviluppo delle tecnologie IoT (Internet of Things) ha generato un mercato pari a 3,7 miliardi di euro, mentre circa il 40% dei 2,5 milioni di posti di lavoro previsti nei prossimi cinque anni saranno creati proprio nelle città. Di questi oltre 350.000 saranno ad elevata specializzazione, legati ai diversi comparti della Smart City” sottolinea EY in una nota.
Anche la nascita di nuove imprese trova nelle principali città l’ambiente più fertile per il loro sviluppo: circa 6.000 start up e 400 tra incubatori e co-working sono collocati in ambienti urbani di medie e grandi dimensioni.
Tornando alla classifica, il podio resta saldamente nelle mani delle grandi città del Nord Italia con Milano che accelera e soppianta Bologna. La città emiliana viene sorpassata anche da Torino, che spicca per la diffusione della banda larga fissa e mobile e per il trasporto pubblico.
Roma e Firenze migliorano la propria posizione, classificandosi rispettivamente settima e ottava. Roma, nonostante il ritardo nelle infrastrutture e nelle reti, è la città che si è maggiormente impegnata sul fronte della trasparenza, rendendo accessibile ai cittadini il suo patrimonio informativo.
Le città di media dimensione continuano il loro percorso di crescita: ben cinque di loro si trovano nelle prime dieci posizioni. In particolare, Modena, attraverso un percorso di ammodernamento delle infrastrutture e di sviluppo di piattaforme per l’erogazione dei servizi, guadagna la quarta posizione assoluta. Anche Trento, Bergamo, Parma e Brescia sono tra le prime dieci città più smart nella classifica generale. Da menzionare il forte progresso di alcune città del Sud, come Bari e Lecce che, grazie al significativo miglioramento nelle aree della sensoristica e delle piattaforme di servizi, salgono la prima dal 40° al 18° posto e la seconda dal 52° al 26° posto nella classifica generale.
Donato Iacovone, amministratore delegato di EY in Italia e managing partner dell’area Mediterranea ha dichiarato: “Le nostre città hanno investito sulle infrastrutture abilitanti e, pur con velocità diverse, sono diventate più connesse e intelligenti, sviluppando nuovi modelli di mobilità, sostenibilità e interazione con i cittadini. Oggi la sfida chiave delle Smart City si gioca sul piano culturale. Perché le città intelligenti possano generare valore per i cittadini e sviluppo per le aziende, occorre mettere in relazione l’offerta di servizi con la domanda, focalizzandosi sugli investimenti che hanno ricadute concrete e contribuiscono ad accrescere la cultura digitale”.