Stretta sulle slot machine: il governo accelera i tempi. Con un emendamento alla cosiddetta “manovrina”, ora all’esame della Camera, il governo punta a eliminare oltre 100.000 slot machine “tra la fine del 2017 ed i primi mesi del 2018”, a cominciare dai generalisti secondari e dai bar e tabacchi. Lo ha affermato il sottosegretario al Tesoro, Pier Paolo Baretta, spiegando che “la riduzione arriverà a circa il 35% delle macchine presenti oggi sul mercato, essendo, attualmente, poco più di 400.000 i nulla osta”.
Facendo il punto in Senato sulla riforma del gioco d’azzardo, anticipata in parte tramite la delega fiscale e la legge di Bilancio 2018, il sottosegretario spiega che nell’arco di tre anni le restanti 265.000 new slot saranno sostituite da nuove macchine, completamente controllate da remoto e utilizzabili esclusivamente con la tessera sanitaria.
Nel 2016 le entrate da giochi hanno raggiunto quota 10 miliardi. L’aumento dei fenomeni di dipendenza e la diffusione capillare delle macchine ha indotto l’esecutivo ad avviare una maggiore regolamentazione del settore. Uno degli obiettivi è “dimezzare in tre anni i punti gioco abilitati alla installazione di new slot che attualmente sono 98.600”, ha ricordato Baretta. La manovra interviene sul settore anche sul piano fiscale. Il prelievo erariale unico (Preu) sulle slot machine viene innalzato al 19% dall’attuale 17,5%, mentre quello sulle Videolottery arriva al 6% (+0,5%). Dal primo ottobre, inoltre, raddoppierà al 12% il prelievo sulle vincite superiori a 500 euro per lotterie istantanee, SuperEnalotto e Win for Life.
Gli altri punti riguardano: qualificazione dei punti gioco consentendone l’esercizio solo a quelli considerati di tipo A; spostamento dei punti gioco oltre un massimo di 150 metri da luoghi di culto, scuole e Sert; sospensione dell’attività delle slot per 6 ore al giorno; riduzione a 100 euro la giocata massima nelle Vlt. “Su questo impianto – ha aggiunto Baretta – si e’, di fatto, raggiunto l’intesa con gli Enti locali e una parte delle Regioni. Un’altra parte delle Regioni, che si fanno rappresentare dalla Regione Lombardia, contesta soprattutto i punti delle distanze e degli orari”. Baretta ha riferito inoltre di avere “perfettamente chiaro che restano dei punti non risolti, il più clamoroso dei quali è la pubblicità” e “il Governo sta riflettendo su quali ulteriori passi compiere per limitare ulteriormente la pubblicità del gioco”.