TOKYO IN CALO, BORSE EMERGENTI IN RIPRESA
ASTE DEL TESORO, SI RIPARTE CON 19 MILIARDI
La Borsa di Tokyo -1,40% apre la settimana al ribasso, sotto il peso dei problemi della Toky Electric Power -7,7%, il colosso nucleare che controlla la centrale di Fukushoma.
Più serena la situazione sui mercati emercati, dopo la settimana di passione. Salgono Shanghai e Hong Kong (entrami su di un punto percentuale), la Corea guadagna lo 0,9%. In ripresa anche Giacarta +0,6%, che nella scorsa settimana è arretrata dell’11%.
Dal meeting dei bancheri centrali di Jackson Hole è emersa la sensazione che il tapering (ovvero la riduzione degli acquisti sui mercati della Fed) non partirà a settembre.
Le Borse occidentali riaprono dopo una settimana incerta.
A Wall Street, grazie al minirally finale, l’indice S&P ha chiuso la settimana in terreno positivo (+0,5%) dopo due settimane con il segno meno. Tra gli eventi da ricordare il boom di Microsoft +7,9% dopo l’annuncio delle dimissioni entro un anno di Steve Ballmer e il clamoroso tilt del Nasdaq nella seduta di giovedì: un black piu di tre ore e mezzo.
L’indice delle Borse europee EuroStoxx 600 ha perso nelle ultime cinque sedute lo 0,5. La caduta è stata particolamente sensiilenelle prime tre sedute della settimana (-1,9%) sull’onda del tracollo dei mercati Emergenti. Dal 24 giugno scoso, giorno in cu Mario Draghi ha esposto la guidance monetaria espansiva della Bce, il rilazo è dell11%.
Il bilancio della settimana registra per Piazza Affari un calo dell’1,8% che riduce a +6,5% la performance da inizio anno. L’indice FtseMib è salito venerdì dello 0,1% a 17.342 punti, grazie soprattutto al rialzo di Eni+2,2% spinta dal rincaro del greggio.
ASTE DEL TESORO IN VISTA
Le premesse, a giudicare dai numeri, sono buone. Le aste del Tesoro riprendono in un clima all’apparenza tranquilla: il differenziale Btp/Bund oscilla infatti attorno a 240 punti base con un rendimento del decennale italiano al 4,34%, al termine dell’estate più tranquilla degli ultimi anni.
In questa cornice domani il Tesoro offrirà Ctz a due anni (fino a 3 miliardi) e Btpi a 5 e 15 anni (due miliardi) Mercoledì toccherà ai Bot a sei mesi (8,5 miliardi) prima dell’offerta clou: Btp a 5 e 10 miliardi per un importo complessivo che dovrebbe aggirarsi sui 5,5 miliardi: in tutto fa 19 miliardi.
Le previsioni sono positive, anche se la crisi politica italiana è in agguato, con conseguenze imprevedibili sul rischio Italia. Ma, al di là delle turbolenze domestiche non sono pochi gli interrogativi in vista dell’autunno del tapering.
L’INCOGNITA EMERGENTI
a) Assente Ben Bernanke, i banchieri Usa presenti a Jackson Hole hanno ribadito idee comuni (il QE deve finire) e divergenti sul quando. Nel frattempo il T-bond decennale è arrivato ad un rendimento superiore al 2,90%. Il rialzo, rispetto ai minimi del 26 aprile (1,64%) sfiora l’80%.
b) In Europa il Bund decennale, spinto da dichiarazioni in tal senso di Wolfgang Schaueble, è ormai ad un passo dalla soglia del 2%. Riuscirà il Btp a non seguire la salita del cugino tedesco? E , questione ancor più importante, riuscirà Mario Draghi a perseverare nella politica accomodante, nonostante le pressioni della Bundesbank? Intanto Kuroda, governatore della Bank of Japan, e Charles Beame, numero due della Bank of England, hanno garantito: qualunque sia la dcsione della Fed, il QE funzionerà sia a Tokyo che a Londra.
c) Da Christine Lagarde, direttore generale del Fmi, è arrivato l’invito a non chiudere la stagione degli interventi straordinari. Il Fondo Monetario è preoccupato per la fuga di capitali dagli Emergenti all’annuncio del cambio di rotta della Fed : un ulteriore forte deflusso di capitali da quei mercati (negli ultimi 4 anni ne erano arrivati per 3.900 miliardi) creerebbe uno shock non gestibile, perchè la quota di debito pubblico di parecchi Paesi emergenti detenuta da investitori stranieri è più che raddoppiata in 4 anni (per esempio, è al 30% nel caso dell’Indonesia) e perchè i surplus di un tempo della bilancia commerciale si sono pressoché azzerati.
- Anzi, per i Paesi asiatici (escluso il Giappone), un attivo, che a fine 2012 s’era già assottigliato all’1,5% del pil aggregato, s’è trasformato in un piccolo deficit nel primo trimestre del 2013. Il paradosso è che, visto come vanno le cose, potrebbero essere proprio alcuni Paesi emergenti , vedi Brasile ed India, a trovarsi nella condizione di creare liquidità, adottando le politiche monetarie ultraespansive della Fed o della Banca del Giappone.
SETTIMANA NO PER MEDIOBANCA, BRILLA STM
Modeste, nella passata settimana, le variazioni al rialzo nel paniere FtseMb. La la maglia rosa spetta a StM +3,1%. Segue a distanza Snam Rete Gas +1% e Fiat Industrial +0,9%.
Seguono Azimut +0,8% e Tod’s +0,8%.
Più rilevanti le variazioni negativo. Il peggior titolo nell’ultima settimana è stata Mediobanca -8,4%, (-2,8% nella seduta di venerdì). Gli analisti di Banca Akros hanno peggiorato il giudizio su Mediobanca, portandolo da “Accumulate” a “Hold” (mantenere), in seguito al rialzo messo a segno dal titolo nelle scorse settimane. Gli esperti hanno confermato il prezzo obiettivo di 5 euro. .
Akros ha anche tagliato da 1,35 euro a 1,2 euro il prezzo obiettivo del Banco Popolare , in seguito alla riduzione delle stime per il triennio 2013/2015. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Hold” (mantenere).
Settimana in altalena per Fondiaria Sai , in rialzo venerdì (+1,3%), ma comunque sotto del 7,2£ nella settimana. Da inizio anno,però, il titolo è uno dei migliori dell’indice Ftse Mib con un rialzo del 60%.
Veleggia intorno ai minimi Telecom Italia -6,2% nelle ulime cinque sedute. Seguono due popolari: Ubi -5,6% e Pop.Milano-5,3%.
POPOLARI SOTTO I RIFLETTORI
Martedì 27 agosto Banca Popolare di Milano annuncerà i conti semestrali e il giorno dopo, con la conference call, si potrà avere forse anche qualche dettaglio in più sui tempi della riforma della governance dopo l’invito di Banca d’Italia a riprendere il confronto sul tema.
Novità dai report:
Kepler Cheuvreux ha alzato il target price del titolo Luxottica da 44 euro a 46 euro (rating confermato buy) dopo aver previsto una crescita dell’11% dell’ebit 2013 per la divisione wholesale grazie a Ray Ban e Oakley. Ma la svolta per il gruppo arriverebbe dall’utilizzo dell’importante liquidità (600 milioni) per sviluppare il retail nei mercati emergenti e in Europa
Intermonte ha invece confermato la raccomandazione outperform con target price a 16,2 euro su Generali Grazie alla partecipazione del 38,5% detenuta nella terza compagnia assicurativa russa, Ingosstrakh, la prossima assemblea della stessa vedrà Generali in grado di proporre 3 membri del board. Per gli analisti si tratta di una “notizia positiva che evidenzia come il nuovo management del gruppo triestino stia progressivamente sistemando tutti i tasselli tenuti in stand-by dal precedente management. L’ingresso nella governance della compagnia russa potrebbe portare ulteriori opportunità di crescita in un Paese in forte sviluppo”.