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Sit: ricavi in crescita del 3,4% nel 2022, sostenuti più dai prezzi che dai volumi. Utile in calo (-33%)

SIT Group

Sit chiude il 2022 con risultati superiori alle attese nonostante il contesto incerto. Per la multinazionale, leader nel settore delle componenti tecnologiche, i ricavi consolidati si sono attestati a 393,3 milioni, in crescita del 3,4% rispetto al 2021 (380,5 milioni). In particolare, le vendite della Divisione Heating sono cresciute del 5,7% rispetto al 2021, mentre le vendite della Divisione Metering si sono ridotte (-5,7% rispetto al 2021). L’ebitda adjusted è pari a 47,1 milioni pari al 12,0% dei ricavi, segnando una riduzione del 8,0% rispetto agli 51,2 milioni (13,5% dei ricavi) del 2021.

“Abbiamo approvato oggi con molta soddisfazione i risultati superiori alle attese ottenuti nel 2022 – ha commentato Federico de’ Stefani, presidente ed amministratore delegato di Sit –. In questo 2022 molto sfidante, Sit si è impegnata nelle sue strategie di crescita sostenibile, bilanciando la volatilità di breve termine con gli obiettivi di innovazione, supportando i clienti nella ricerca di soluzioni per l’efficientamento energetico e la riduzione delle emissioni. In questa direzione vanno interpretati i consistenti investimenti in R&D e i nuovi laboratori ma anche l’apertura a strategie di business basate su partnership e sinergie di valore in settori quali i nuovi smart meters per l’acqua e le applicazioni per la ventilazione meccanica controllata”.

E per il 2023? De’ Stefani rassicura che nonostante l’incertezza, “affrontiamo con la stessa visione e capacità di adattamento agli scenari in evoluzione, confidenti sul ruolo guida di Sit nella gestione della transizione energetica verso lo sviluppo sostenibile”.

Sit: l’aumento dei prezzi compensa la debolezza dei volumi

L’impatto dei volumi è negativo per 8,5 milioni mentre il contributo netto dei prezzi è positivo per 9,4 milioni essendo riusciti a trasferire al mercato l’incremento dei costi di componenti e materie prime e in parte dei costi di trasformazione. I costi operativi sono in aumento per 5,9 milioni soprattutto per l’impatto dei costi di logistica e trasporto (segnando una crescita per circa 3 milioni) e gli incrementi dei costi in R&D e produttivi. L’incidenza dei cambi sull’ebitda è positiva per 1,6 milioni.

L’ebit 2022 è pari a 10,6 milioni pari al 2,7% dei ricavi dopo ammortamenti e svalutazioni per 27,8 milioni, mentre l’ebit adjusted è pari a 19,4 milioni, 4,9% dei ricavi, contro i 24,3 milioni, 6,4% dei ricavi, dell’anno precedente.

Nell’esercizio 2022 si registrano proventi finanziari netti per 4,5 milioni per l’effetto positivo derivante dalla variazione di fair value dei warrant Sit, estinti nel corso del terzo trimestre, avente un impatto positivo di 8,7 milioni. Gli oneri finanziari netti adjusted sono pari a 4,2 milioni, 1,1% dei ricavi, rispetto agli 3,7 milioni dell’anno precedente pari a 1,0% dei ricavi.

Al netto degli oneri e proventi non ricorrenti l’utile netto adjusted del 2022 è pari a 10,9 milioni contro 16,3 milioni del 2021 (2,8% e 4,3% dei ricavi rispettivamente).

Al 31 dicembre 2022 l’indebitamento finanziario netto è pari a 130,5 milioni contro 106,7 milioni al 31 dicembre 2021.

Andamento vendite: Divisione Heating e Divisione Metering

Le vendite della Divisione Heating nel 2022 ammontano a 315,3 milioni, +5,7% rispetto ai 298,3 milioni di euro del 2021 (+2,4% a parità di cambi), mentre le vendite della Divisione Metering ammontano nel 2022 a 72,5 milioni rispetto a 76,9 milioni, dell’esercizio precedente, in riduzione del 5,7%.

In particolare, le vendite nel settore Smart Gas Metering sono state pari a 48,4 milioni, in riduzione del 15,4% rispetto al 2021. Tale andamento riflette la curva di prima installazione di smart meters sul mercato italiano giunta ormai ad oltre l’80% di sostituzione. Le vendite in Italia sono state pari al 92,5% del totale, mentre le vendite all’estero pari al 7,5% del totale sono realizzate in Grecia, Europa centrale, Uk e India.

Le vendite nel Water Metering sono state pari a 24,2 milioni, in crescita del 22,2% rispetto al 2021. Le vendite sono state realizzate in Portogallo per il 24,6%, Spagna per il 30%, resto dell’Europa per il 32,5% America e Asia per rispettivamente il 7% e 6%.

Vendite, Sit: in Italia stabili, in Europa in calo, forte l’Asia

Le vendite in Italia rimangono sostanzialmente in linea con il 2021 raggiungendo 56,1 milioni contro 55,7 milioni dell’anno precedente. Si registra una buona performance nel settore del Catering cresciuto di 1,4 milioni di euro, +34,7,% mentre il Direct Heating ha segnato un incremento di 0,6 milioni pari al 8,1%, grazie soprattutto agli Space Heater; nel Central Heating si registra una riduzione di 1,8 milioni pari al 5,3% soprattutto per la diminuzione nei Sistemi Integrati (-1,9 milioni, -45,1%) e nell’elettronica (-0,6 milioni); i Fans segnano una crescita complessiva di 1 milione, +12,1%, recuperando i ritardi subiti nei primi mesi dell’anno dovuti alla mancanza di componenti.

Nel resto dell’Europa, esclusa l’Italia, nel 2022 si registra una riduzione delle vendite di 2,1 milioni pari al 1,5% rispetto all’anno precedente. Turchia, primo mercato di spedizione con il 12,1% delle vendite divisionali, registra un andamento in crescita del 7,9% rispetto al 2021 soprattutto nel segmento Central Heating; mentre Uk, 6,4% delle vendite divisionali, segna una riduzione del 9,5% nel Central Heating in gran parte dovuto alla famiglia di prodotti Flues. Continua il trend positivo dell’Europa centrale grazie all’introduzione di nuovi prodotti, con un incremento di 3,9 milioni, +8,1% rispetto al 2021.

Le vendite in America registrano un incremento del 15% (+3,6% a cambi costanti) grazie alla crescita nei caminetti per 5,9 milioni, pari al 15,6% e all’andamento dell’elettronica Central Heating che segna una crescita di 5,1 milioni pari a +50% rispetto al 2021; le applicazioni Storage Water Heating registrano una diminuzione del 12,3% pari a 2,7 milioni.

Le vendite dell’area Asia/Pacifico segnano un incremento del 25,9% (+20% a parità di cambi) attestandosi a 38,4 milioni contro 30,5 milioni del 2021. Gli incrementi si registrano in Cina (7,6% della divisione) con un +22,7%, + 4,4 milioni per la ripresa del mercato retail nel segmento Central Heating ed in Australia con un incremento di 1,1 milioni pari al +15,7%.

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