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Sistema-Casa Italia, un successo sempre più mondiale

FIRSTonline

Il Sistema Casa Italia e, al suo interno, il grande settore della cucina (mobili, elettrodomestici, casalinghi e altro) godono di ottima salute, soprattutto per quanto riguarda l’export, che nel 2017 ha superato i 30,8 miliardi di euro. Ma quello che appare straordinario è che i compratori sia dei contract che del mercato consumer richiedono sempre di più i nostri prodotti di gamma alta e molto alta.

Altro che competizione sui prezzi con i paesi a basso costo della manodopera. I nostri clienti, sparsi in tutto il mondo, sono alto-spendenti, vogliono mobili per cucina, pentole e padelle, forchette e chicchere, elettrodomestici e piatti fabbricati in Italia, di lusso, di design, fatti a mano possibilmente. E, come hanno confermato espositori italiani alla recente Eurocucina-FTK, senza guardare il listino prezzi.

La notizia è clamorosa e ce la conferma Marcello Antonioni, di Studia-BO che ha condotto le elaborazioni su studi del Sistema Informativo Ulisse proprio su questo argomento con dati che vengono resi noti per la prima volta, a partire da dati pubblici elaborati ad hoc con tecniche statistiche di data-mining.

“L’export del Sistema Casa Italia costituisce un caso unico nel panorama dell’interscambio commerciale mondiale -dichiara –perché vanta la percentuale più elevata, il 56 per cento, di prodotti della fascia alta e molto alta”.

I dati, quelli che lasciano stupiti un po’ tutti, esperti e operatori, sono omogenei e per la filiera del food, della cucina, hanno picchi di export del Premium Price, mai visti prima. L’incidenza della fascia Premium Price nelle esportazioni di mobili per cucina, che hanno superato nel 2017 il valore di circa 700 milioni di euro, raggiunge un livello record del 90 per centoColtelleria e posateria arrivano a esportare in fascia alta e molto alta, l’85,5 per cento delle vendite totali sui mercati mondiali.

Non esiste un segmento dell’estesissimo “corredo” per la cucina che non sia caratterizzato, oltre che da un’elevata percentuale di esportazione, anche da una crescente quota di lusso tipicamente italiano perché –a differenza della moda e dei profumi- non è il brand che vale, o, meglio, vale il brand, ma per il Sistema Casa e Cucina è essenziale la provenienza del prodotto da fabbriche italiane.

“Gli operatori esteri chiedono di avere arredi, food, oggetti, illuminazione, ambienti, elettrodomestici e, in estrema sintesi, habitat che restituiscano in qualche modo l’immagine che hanno dell’ italian way of life -sottolinea Antonio Guerrini, di European Hub, per anni segretario e direttore generale di Anie-Ceced Italia, esperto in tecnologie domestiche e professionali- un’immagine che, stando ai risultati, è sempre più amata.

Dietro questo successo infatti c’è spesso una serie di aggettivi come amabile, piacevole, gradevole. Non chiedono solo una bella cucina, una bella pentola, un servizio di cristalli di design ma qualcosa che sia subito riconoscibile come proveniente dall’Italia. E che, come tale, è un simbolo di alta e altissima qualità. Una qualità che ha creato e sta creando posti di lavoro molto qualificati e quasi tutti a tempo indeterminato”.

E in nome di questa specificità della cucina italiana intesa come sistema completo, collegato peraltro al successo mondiale del nostro agroalimentare, che gli esperti internazionali che fanno parte di European Hub e Ulisse stanno mettendo a punto il primo network di supporto sui mercati mondiali al made in Italy della cucina e della tavola di alta qualità.

Fonte: La casa di Paola

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Categories: Economia e Imprese