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Sisma Bonus, la manovra ha tolto detrazioni

Ingv

Dalla pubblicazione del decreto relativo al Sisma Bonus vi è stato un susseguirsi di interventi che hanno in parte disinnescato l’efficacia di questo provvedimento, nato su impulso dell’ex Ministro Lupi, tenuto nel cassetto per oltre un anno dall’ex Ministro Delrio, per poi essere finalmente presentato nel 2017, solo dopo alcuni mesi dal terremoto di Amatrice. Ora, parte di questo bonus è stata cancellata con la nuova legge finanziaria.

In che cosa consiste il Sisma Bonus? E’ un’agevolazione fiscale che consente a privati (persone fisiche, società di persone, imprenditori individuali, professionisti) e società (società di capitali ed enti) di detrarre dall’IRPEF o dall’IRES una parte delle spese sostenute – dal 1° gennaio 2017 al 31 dicembre 2021 – per l’analisi e gli interventi di messa in sicurezza statica delle abitazioni e degli immobili a destinazione produttiva.

E’ quasi passato inosservato, nel commentare le novità dell’ultima legge di bilancio, che il governo ha di fatto eliminato dal testo di legge le agevolazioni per le consulenze tecniche finalizzate alla mera classificazione sismica degli edifici, che poi non sfocino necessariamente in interventi di messa in sicurezza. Giorgio Lupoi, già Vice Presidente, ora Consigliere OICE e Amministratore unico di Studio SPERI, ha così commentato la scelta: “Ancora una volta, con la nuova legge finanziaria, si è persa l’occasione per dare un vero impulso al Sisma Bonus. Auspico ci possa essere a breve un aggiornamento organico della misura, che ad oggi risulta sostanzialmente inapplicata. In particolare si pone come fondamentale il presupposto che la verifica sismica sia incentivata a prescindere dal successivo intervento. In altri termini, facendo un parallelo medico, è come se le analisi cliniche (diagnosi) fossero promosse e incentivate solo nei confronti di chi si impegna a seguire le cure, al di là dell’importanza di conoscere lo stato di salute come forma di prevenzione. Prevenzione che è tale, anche fine a sé stessa. La conoscenza è il primo fondamentale elemento per la mitigazione del rischio e per procedere ad una valutazione delle modalità di intervento. È strano che, nonostante lo stato di “anzianità” del Patrimonio edilizio italiano e l’elevato rischio sismico del nostro Paese, sia ancora così difficile porre in atto un percorso virtuoso per la mitigazione del rischio. Tale percorso passa necessariamente dalla conoscenza/consapevolezza del rischio stesso”.

Da ricordare come non vi sia solo questo problema, per il quale tutte le attività propedeutiche all’assegnazione della classe di rischio sismico non vengano finanziate se poi non si procede con il miglioramento sismico dell’edificio. Si aggiungono la cessione del credito da parte di incapienti, ad oggi ancora impantanata nelle maglie della burocrazia, nonché il basso valore riconosciuto ai capannoni industriali. Non resta che sperare nel Decreto Semplificazione, augurandosi che il Ministro Toninelli raccolga le istanze degli esponenti delle associazioni di professionisti del settore.

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