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Siria, vergogna: bombe chimiche sui bambini

Un raid aereo nel corso del quale, secondo l’Osservatorio nazionale per i diritti umani, sarebbe stato utilizzato il gas. Almeno 58 i morti, tra cui 11 bambini, questo il bilancio parziale che sembra destinato ad aggravarsi dato che, in base  alle prime testimonianze, centinaia di civili presentano vomito e schiuma alla bocca, sintomi riconducibili all’uso di armi chimiche. Secondo il sito della tv araba Al-Arabiya che cita la Direzione sanità di Idlib, le vittime sono già almeno cento, oltre 400 i feriti, alcuni dei quali in gravi condizioni.

L’attacco chimico è avvenuto a Khan Sheikhun, nella provincia nord-occidentale di Idlib, in mano ad insorti e qaedisti dell’organizzazione Fatah al Sham (ex Fronte al Nusra). Colpiti più volte i centri in mano alle forze ostili ad Assad. Un secondo raid avrebbe colpito anche un ospedale da campo in cui venivano curate le vittime del primo attacco.

Damasco ha smentito l’uso di armi chimiche, asserendo che l’esercito siriano «non le usa e non le ha usate, prima di tutto perché non le ha». Un’indagine congiunta di Nazioni unite e osservatorio sulle armi chimiche aveva però in passato aveva accusato il governo di attacchi con gas tossici. 

La Francia ha chiesto una riunione “urgente” del consiglio di sicurezza dell’Onu, mentre i presidenti di Turchia e Russia, Recep Tayyip Erdogan e Vladimir Putin, hanno discusso in una telefonata del raid. Lo riferiscono fonti presidenziali di Ankara, secondo cui “Erdogan ha detto che un tale attacco disumano è inaccettabile”.

L’Alto rappresentante Ue per gli Affari esteri e la Politica di sicurezza, Federica Mogherini, ha puntato il dito contro il regime di Bashar al-Assad. “Oggi la notizia è tremenda”, ha detto Mogherini parlando con i media a Bruxelles a margine della conferenza Ue-Onu.

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