Un’immagine simbolo, che non mostra la guerra, ma ne racconta l’orrore. E’ l’immagine di Omran Daqneesh, un bambino di 5 anni di Aleppo, seduto dentro un’ambulanza. Il bambino è sporco di terra, detriti e sangue. Più che sporco, ne è completamente ricoperto. E’ stato estratto vivo dalle macerie dopo un bombardamento e poi messo a sedere lì, su un sedile arancione di un ambulanza.
L’immagine è tratta da un video, ma a fare il giro del mondo è uno scatto di Omran. L’espressione esterrefatta del suo viso, gli occhietti vaghi e vagamente increduli, infossati dietro uno strato di sporcizia e persi nel nulla, fissi su un punto cieco, per molti sono il simbolo più efficace per raccontare la situazione di Aleppo e, più in generale, di tutta la Siria, letteralmente dilaniata dallo scontro tra l’esercito e i gruppi ribelli.
Il primo a twittare l’immagine di Omran è stato Raf Sanchez, corrispondente in Medio Oriente del Telegraph. Da lì in poi lo scatto di Omran è stato ripreso e condiviso da migliaia di utenti e dalle maggiori testate del mondo. Il bambino, che è rimasto ferito durante un bombardamento aereo a Qaterji, un quartiere di Alepp, ora sta bene: è stato curato per una ferita alla testa all’ospedale M10 di Aleppo e dimesso quella stessa notte.