Per la prima volta da quando è alla Casa Bianca, e senza alcuna autorizzazione da parte del Congresso, Donald Trump ha ordinato un bombardamento sulla Siria. Quando in Italia erano le 2 e 30 di notte, gli Stati Uniti hanno lanciato 59 missili cruise verso la base aerea siriana di Al Shayrat, da cui si presume sia partito l’attacco con armi chimiche nella provincia di Idlib. Si tratta di missili “Tomahawk” lanciati da due navi nel Mediterraneo. Il bilancio finora sarebbe di quattro vittime, fra cui un generale di brigata, come affermano le autorità siriane.
“Martedì il dittatore della Siria, Bashar al-Assad ha lanciato un terribile attacco con armi chimiche contro civili innocenti, uccidendo uomini, donne e bambini – ha detto Trump dopo l’attacco – Per molti di loro è stata una morte lenta e dolorosa. Anche bambini piccoli e bellissimi sono stati crudelmente uccisi in questo barbaro attacco. Nessun bambino dovrebbe mai soffrire tale orrore”.
Il Presidente americano ha aggiunto poi che l’attacco in Siria è nel “vitale interesse della sicurezza” degli Stati Uniti, perché Assad ha ignorato gli avvertimenti del Consiglio di sicurezza dell’Onu. Trump ha chiesto al mondo di unirsi agli Usa “per mettere fine al flagello del terrorismo”.
Prima del bombardamento, riferiscono fonti del Pentagono ai media Usa, sono stati avvertiti i russi. “Non avevamo nessuna intenzione di colpire i loro aerei” ha detto un funzionario anonimo al New York Times. Secondo i media russi Viktor Ozerov, presidente del comitato di Difesa e sicurezza del Consiglio federale russo, ha detto che “la Russia prima di tutto chiederà una riunione urgente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Questo può essere considerato come un atto di aggressione da parte degli Stati Uniti contro uno Stato dell’Onu”.
Il Comitato di Difesa della Duma di Stato (la Camera bassa) russa afferma che l’attacco missilistico degli Stati Uniti contro la Siria potrebbe peggiorare i rapporti tra Mosca e Washington, nonché portare a un ampliamento dei conflitti armati in Medio Oriente.
Intanto sono saliti a 86 i morti per l’attacco di martedì nella provincia di Idlib, in cui sarebbero state utilizzate armi chimiche. Lo ha reso noto l’Osservatorio Siriano per i diritti umani, aggiungendo che tra le vittime ci sono 30 bambini e 20 donne. Anche la Russia da parte sua sostiene che il supporto al presidente siriano Bashar al Assad non è incondizionato. Lo ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. Peskov ha aggiunto che Mosca chiede una esauriente indagine sull’attacco.
Quanto alle prime reazioni dei mercati, l’attacco Usa in Siria ha fatto scattare un rally negli asset considerati sicuri dagli investitori
in tempi di incertezza. Il petrolio, l’oro e lo yen giapponese sono balzati in rialzo, così come i Treasury. Allo stesso tempo i future degli indici a Wall Street hanno perso quota. L’avversione al rischio certamente è salita, anche se si è ridimensionata rispetto alla reazione immediata alla notizia. Il petrolio a New York ha comunque superato i 52 dollari al barile e l’oro si è spinto oltre i 1.264 dollari l’oncia.