Condividi

Sinner resta numero 1 al mondo anche dopo la sconfitta contro Alcaraz. Ma fino a quando? Ecco gli scenari

Nonostante la sconfitta in semifinale del Roland Garros contro Carlos Alcaraz, Jannik Sinner mantiene saldamente il primo posto nella classifica ATP. L’azzurro resterà numero 1 almeno fino alle Olimpiadi e probabilmente per tutta l’estate. Martedì sarà festeggiato nella sua San Candido

Sinner resta numero 1 al mondo anche dopo la sconfitta contro Alcaraz. Ma fino a quando? Ecco gli scenari

Jannik Sinner lascia Parigi come numero 1 del mondo. Nonostante la sconfitta in semifinale contro Carlos Alcaraz, lunedì 10 giugno sarà ufficialmente incoronato come il ventinovesimo numero 1 del ranking ATP e martedì 11 sarà festeggiato alla grande nella sua San Candido. Ma quanto durerà il suo regno? Questo dipenderà dalle sue prestazioni future e da quelle dei suoi principali avversari: Djokovic, Alcaraz e Medvedev. Tuttavia, l’assenza ormai certa di Djokovic a Wimbledon, a causa di un’operazione al menisco, mette al sicuro la posizione di Sinner. Almeno per ora.

Inoltre, il rivale più vicino nel ranking, Carlos Alcaraz, arriverà ai Championships (che inizieranno il primo luglio) da campione in carica, con ben 2000 punti da difendere. Lunedì, giorno in cui verrà ufficializzato il ranking, Sinner avrà 9.525 punti, mentre Djokovic scalerà a 8.360 punti. Se Alcaraz vincerà il Roland Garros contro Sascha Zverev, diventerà il numero 2 del mondo con 8580 punti; se perderà, resterà terzo con 7880 punti.

Come funziona la classifica ATP?

La classifica ATP (Association of Tennis Professionals) è il sistema utilizzato per determinare il ranking mondiale dei tennisti professionisti maschili. Pubblicata per la prima volta il 23 agosto 1973, viene aggiornata ogni lunedì (eccetto nelle settimane in cui si svolgono gli Slam) e considera i risultati delle ultime 52 settimane. Ogni torneo assegna un certo numero di punti in base alla sua importanza: i tornei del Grande Slam assegnano 2000 punti al vincitore, mentre i tornei Masters 1000 ne danno 1000. I punti ottenuti in un torneo rimangono validi per un anno e poi vengono rimossi. Ogni settimana, quindi, i giocatori aggiungono i punti guadagnati nei nuovi tornei e perdono quelli ottenuti nello stesso periodo dell’anno precedente. In questo modo, la classifica riflette sempre le prestazioni recenti dei giocatori, garantendo che chi si trova in cima sia effettivamente tra i migliori del momento. Ad esempio, se Sinner nel 2023 è uscito al secondo turno a Parigi, perdendo 45 punti, quest’anno ha guadagnato 800 punti per la semifinale, incrementando così il suo punteggio di 755 punti.

Quanto durerà il regno di Sinner come numero 1 al mondo?

Il calendario di Sinner da qui a Wimbledon è chiaro: l’unico torneo di preparazione per Sinner sarà quello di Halle, in Germania, un ATP 500 dove difenderà i 90 punti dello scorso anno, quando si ritirò nei quarti contro Bublik, oltre ai 45 punti di Hertogenbosch e i 720 di Wimbledon, dove si fermò in semifinale contro Djokovic.

Questi punti sono pochi rispetto al margine di vantaggio su Djokovic, che non potrà difendere i 1200 punti (1300 dal 2024) guadagnati l’anno scorso in finale contro Alcaraz. Quest’ultimo, invece, dovrà difendere 500 punti del Queen’s e 2000 punti di Wimbledon.

Sinner è quindi sicuro di mantenere il primo posto almeno fino alle Olimpiadi (che non assegnano punti ATP) e probabilmente per tutta l’estate. Il primo momento critico in cui Sinner dovrà seriamente difendere il primato sarà ad agosto, durante la stagione sul cemento americano-canadese. L’anno scorso, Sinner vinse a Toronto il suo primo Masters 1000 dell’anno, che assegna 1000 punti al vincitore. In questa occasione, Alcaraz potrebbe avere l’opportunità di superarlo, sebbene l’anno scorso sia uscito ai quarti.

Solo 18 dei 28 numeri 1 precedenti hanno chiuso l’anno al vertice. Djokovic detiene il record con 8 anni chiusi al numero 1, seguito da Sampras (6), Federer, Nadal e Connors (5). Resta da vedere se Sinner riuscirà a mantenere la sua posizione fino alla fine dell’anno, consolidando così il suo posto nella storia del tennis.

Commenta