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Sigarette: gli italiani fumano meno e lo Stato “perde” 200 milioni

Pixabay

Gli italiani fumano sempre meno: una buona notizia per la salute pubblica, ma non per chi lavora nel settore. Nel 2017 le vendite sono calate di 300 milioni rispetto al 2016 (-1,7%), somma che corrisponde a circa un milione di chili di tabacco in meno. Per l’Erario, invece, il gettito è sceso di 200 milioni (poca cosa, in verità, rispetto ai 14 miliardi che ogni anno la vendita di tabacchi porta nelle casse dello Stato, addirittura il 7% del totale delle imposte indirette).

A fornire i dati è il quarto Rapporto sulla distribuzione dei tabacchi lavorati in Italia realizzato da Logista Italia, società attiva nella distribuzione del tabacco, e dalla Federazione Italiana Tabaccai, che associa la maggior parte dei titolari delle oltre 54mila tabaccherie italiane. In media, l’anno scorso i tabaccai hanno incassato dalla vendita del tabacco il 7,5% in meno rispetto a 10 anni fa

La flessione interessa tutto il Paese. L’area in cui si fuma di più rimane il Sud, con il 34,8% dei volumi totali (-1,9% rispetto al 2016), seguita dal Nord Ovest con il 25,3% (-1,4%) e dal Centro con il 23,9% (-1,6%). In coda, più staccato, il Nord Est, con una quota del 16% (-0,6%).

Stabili al 7% le sigarette di contrabbando, che per il 61% provengono da paesi extra Ue. Considerando tutti i prodotti, il mercato illegale dei bacchi copre il 5% del totale e sottrae all’Erario più di 600 milioni l’anno.

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