Il mercato delle sigarette di contrabbando continua a crescere in Europa. Secondo un recente studio di Kpmg commissionato da Philip Morris International, l’anno scorso nei 27 Paesi dell’Ue sono state fumate complessivamente 35,5 miliardi di sigarette di contrabbando. Il dato è in aumento di 1,3 miliardi (+3,9%) rispetto al 2020 e rappresenta l’8,1% del consumo totale di sigarette in tutta l’Unione europea.
Sigarette di contrabbando: Italia in controtendenza
In Italia, però, la situazione è diversa. Come nel 2020, il nostro Paese si conferma in netta controtendenza rispetto al resto del continente, con un consumo che nel 2021 si è fermato a 1,4 miliardi di sigarette di contrabbando. In questo caso, il dato è in calo di ben 800 milioni (-36%) nel confronto con il 2020 e rappresenta appena il 2,2% del totale delle sigarette consumate in Italia l’anno scorso (contro il 3,5% dei precedenti 12 mesi).
In Francia è boom di sigarette di contrabbando
A trainare il mercato delle sigarette contraffatte in Europa è invece la Francia, dove nel 2021 il consumo si è impennato di un terzo (+33%), raggiungendo il picco di 15,1 miliardi di sigarette illecite, che rappresentano il 29% del mercato complessivo (+13% rispetto al 2017).
Tasse: le sigarette di contrabbando rubano 10,4 miliardi all’Ue
Sotto il profilo finanziario, il rapporto evidenzia che, se tutte le sigarette di contrabbando fossero state acquistate legalmente, l’anno scorso i governi europei avrebbero incassato 10,4 miliardi di euro di tasse in più.
L’Italia ha perso 272 milioni, ma il dato è in miglioramento
Solo in Italia, il mancato gettito è stato di 272 milioni di euro: una cifra impressionante, ma comunque più bassa del 36% rispetto al 2020. In un anno, quindi, è stato recuperato un gettito pari a circa 100 milioni.
Il commento di Philip Morris International
“Siamo convinti che i consumatori debbano essere incentivati a non ricorrere alle sigarette illecite – commenta Gregoire Verdeaux, Senior Vice President, Relazioni Esterne PMI – Garantire la disponibilità e la conoscenza delle alternative senza combustione per quei milioni di fumatori adulti che non smettono dovrebbe essere la nostra priorità comune in Europa”.