Per il polo siderurgico di Piombino si annuncia un futuro diverso da quello di Taranto. Al Ministero delle imprese è stato firmato un memorandum tra ministero stesso, Regione Toscana, Comune di Piombino e la società JSW Steel Italy, ramo italiano della casa madre indiana. La JSW Steel Italy ha comprato l’ex acciaierie Lucchini e ora si è assunta l’impegno di rilanciare il sito. Tutta l’area, che ha segnato la storia industriale di Piombino, sarà interessata dalla nuova intesa che prevede la produzione di rotaie e il riavvio del coils laminati a caldo. Entro tre mesi sarà sottoscritto il vero accordo di programma per l’avvio delle produzioni.
Gli impegni per Piombino sono stati ufficializzati nello stesso giorno in cui per l’ex llva di Taranto venivano nominati due nuovi commissari che affiancheranno Giovanni Quaranta. Due vicende – Piombino e Taranto – dello stesso comparto industriale ma che camminano separatamente. Per la città toscana a gennaio era stato firmato un analogo accordo con la società ucraina Metinvest pronta a investire 2 miliardi di euro.
Produzione e tutela ambientale
“A ritmo serrato dovranno seguire i lavori tecnici così da arrivare in tempi brevi a sottoscrivere l’accordo di programma” ha detto il Ministro Adolfo Urso. Per il 7 marzo è fissato un tavolo di aggiornamento su tutti i piani di rilancio della siderurgia toscana. I 143 milioni di euro saranno utilizzati anche per il revamping del treno rotaie con un progetto che deve tutelare occupazione e ambiente. Su questo fronte sono impegnati Regione e Comune e sindacati, che come per Taranto hanno insistito per incardinare ogni disegno di rilancio in un’ottica di sostenibilità ambientale.
La riduzione dei fattori inquinanti e il rapporto con la popolazione e le organizzazioni ambientaliste ha avuto momenti di attrito, ma alla fine si è presa una strada che lascia intravedere una ripresa delle attività. Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, infatti evidenzia il lavoro delicato – tutto da verificare- per “equilibrare investimenti, tutela occupazionale e ambientale, sviluppo infrastrutturale ed energetico“.
Piombino e Taranto nodi strategici
Tutto accade in un momento particolare per la siderurgia e più in generale per l’industria italiana. Le acciaierie nel mondo lavorano con commesse milionarie e non tutte rispettano principi di tutela ambientale o addirittura politiche di decarbonizzazione. Ciò che rimbalza agli occhi degli osservatori di strategie industriali sono le distanze politiche nei punti di partenza tra il polo toscano e quello pugliese. Da una parte si avanza e dall’altra i fallimenti politici fanno ancora temere la chiusura dello stabilimento, un tempo il più grande d’Europa.
L’Italia importa acciaio dall’estero e ne produce 3 tonnellate all’anno. Se rinasce anche Taranto si può arrivare a 8/10 milioni. I nodi sono tutti aperti e oltre a Quaranta da oggi sono al lavoro i due nuovi Commissari straordinari: Giovanni Fiori esperto di corporate governance e Davide Tabarelli presidente di Nomisma Energia, esperto di tematiche ambientali.