Capita di voler prendere coscienza delle questioni del mondo del lavoro in modo circolare, nel senso che si prendono decisioni su tutto il sistema. Per tutelarlo, si spera. Ciò che sta accadendo per la sicurezza sul lavoro, sulle modalità di svolgimento delle mansioni, sui tempi e sulle condizioni di lavoro, anche ambientali, è qualcosa che dovrebbe qualificare l’Italia. Non fosse per l’elevato numero di morti e incidenti, una strage intollerabile, come la definisce il Presidente Sergio Mattarella. La morte di Satnam Singh nelle campagne di Latina di poche settimane fa ha rimesso di fronte sindacati e governo nel tentativo di avere un programma accettato da tutti sulla prevenzione e sui sistemi di controllo.
La patente a crediti come una roulette
In un incontro di ieri, il governo ha presentato il decreto della patente a crediti, ovvero una versione aggiornata di un precedente provvedimento mai attuato. La nuova patente dovrebbe entrare in vigore il 1 ottobre con un meccanismo che scatta in caso di incidenti. Come una roulette che gira, secondo le circostanze. Ci vuole molta audacia a pensare qualcosa di simile. Governo sindacati si confrontano su questo mentre il paese è stordito. Partecipa alle manifestazioni contro caporalato e pessime condizioni di lavoro che mortificano anche migliaia di imprenditori onesti. Nei campi a temperature scioccanti il Ministero Francesco Lollobrigida si esercita sui distinguo tra coltivatori buoni e furfanti. Al tavolo del governo si ragiona su crediti iniziali da scontare ed eventuali sospensioni della attività. Chi e quando va nelle campagne dove immigrati lavorano sotto il sole a 38-40 gradi? Si può o si deve organizzare il raccolto dei prodotti agricoli con tempi e orari prestabiliti, controllati? Non è che le condizioni interne o esterne all’ambiente di lavoro dovrebbero essere requisito a prescindere di ogni buon imprenditore? Perché il governo non passa per una volta dalle dichiarazioni alle azioni vere? Sono domande che ci facciamo ad ogni funerale.
Dati inquietanti
“La prima misura da prevedere per rendere efficace la patente è la qualificazione delle imprese all’ingresso, misura che invece non è prevista”, dice Francesca Re David della Segreteria Cgil. Di questo passo gli effetti sulla sicurezza del lavoro si vedranno fra anni. Per adesso noi tutti, ci teniamo tristemente l’ultima analisi di Eurostat. Ha stabilito che la Francia è lo Stato europeo con più decessi sul lavoro in rapporto alla popolazione, mentre l’Italia è al 12° posto tra i 27. È l’infame destino delle classifiche. Nel primo trimestre del 2024 in Italia le denunce di morti sul lavoro sono state 191 (il 20% nelle costruzioni) e mille nel 2023. Stare su un impalcatura con la canicola o in un cantiere stradale a +38 è ancora tollerabile? Ci sono pareri di medici del lavoro, denunce e documenti che mettono insieme lavoro e condizioni climatiche. Chi interviene ? Per ora sono crediti inesigibili.