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Sicilia: la siccità non dà tregua. Acqua razionata in decine di Comuni, pronto lo stato di calamità

La Sicilia fronteggia l’ennesima emergenza idrica mentre ci sono progetti fermi. La Regione istituisce una task force con tempi lunghi

Sicilia: la siccità non dà tregua. Acqua razionata in decine di Comuni, pronto lo stato di calamità

Duecentomila persone con l’acqua razionata. La siccità in Sicilia non fa sconti e in decine di Comuni sono scattate le misure di emergenza. Ci risiamo, la Regione combatte da anni contro la mancanza d’acqua e molti progetti per opere essenziali non sono mai partiti. La Regione ha creato una task force di politici e tecnici, mentre è partita la richiesta dello stato di calamità.

Gli invasi che servono per fornire le tubature soltanto a Palermo e nella provincia sono al 50%. La task force regionale ricalca l’esempio della cabina di regia nazionale istituita dal governo un anno fa e che ha dato scarsi risultati. In Sicilia tecnici e politici dovrebbero accelerare la realizzazione di infrastrutture che non si fanno da anni. Secondo il ministro della Protezione civile ed ex governatore della Sicilia, Nello Musumeci, bisogna trovare il modo di recuperare 180 milioni di metri cubi d’acqua. “La crisi che stiamo vivendo – ha spiegato a sua volta il presidente Renato Schifani – è severa, qui come in altre regioni non solo italiane, ma insieme col governo nazionale stiamo mettendo in campo tutte le misure necessarie”. Parole per azioni ambientali e infrastrutturali future.

Il caso limite di Porto Empedocle

Il quadro dell’emergenza è pesante e la fornitura di acqua potabile è stata ridotta fino al 45% in tutte le province. L’Amap, società che gestisce l’acquedotto, ha abbassato la pressione nelle condotte; la protezione civile sta intervenendo con le autobotti per rifornire interi quartieri.

Significativo quello che c’è dietro questa ennesima crisi. È lo stesso Musumeci a dare notizia di 52 progetti da realizzare (evidentemente non da ieri) di cui non si è certi dei progetti esecutivi. “Spero che ci siano”, ha detto il ministro. Dice di voler trovare le coperture finanziarie almeno per i primi dieci interventi. La protezione civile nel suo bollettino di ieri ha puntato il dito contro le inefficienze del sistema.

Tra i Comuni che hanno l’acqua razionata c’è Porto Empedocle dove c’è un impianto dissalatore costato 11 milioni di euro, ma rimasto in funzione solo per 5 anni. Ora è in pessimo stato e la Regione sostiene che “servirebbero svariati milioni di euro” per rimetterlo in funzione e molti mesi di lavoro. La cabine di regia presieduta da Matteo Salvini e la task force con a capo Renato Schifani sapranno cosa fare a Porto Empedocle e altrove. Quando, nessuno lo sa.

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