Dopo Roma anche Torino decide di dire “Basta”. Stavolta la manifestazione, che si terrà sabato 10 novembre a Piazza Castello, prende il nome da una pagina Facebook creata ad hoc, “Sì, Torino va avanti”, ma lo spirito e la base dell’evento sembrano essere molto simili a quelli visti poche settimane fa nella Capitale: dire No alle politiche portate avanti dall’amministrazione Cinque Stelle, guidata sotto la Mole da Chiara Appendino, e dire Sì all’innovazione e allo sviluppo della città senza alcuna bandiera politica, partendo dal basso, dai cittadini che decidono di scendere in piazza animati dall’amore per Torino, senza indossare alcun colore politico.
Un’iniziativa civica nata in seguito al No alla Tav votato il 29 ottobre dal consiglio comunale, che tiene in considerazione anche altre politiche (compreso il passo indietro sulle Olimpiadi invernali) che secondo i promotori mettono in pericolo lo sviluppo della città.
La manifestazione è organizzata da un gruppo di sette donne torinesi, o “madamin” come si definiscono loro, che dopo aver creato un gruppo Facebook che ha superato i 20mila iscritti hanno costituito il comitato “Sì, Torino va avanti”. Tra gli ideatori dell’evento c’è anche l’ex sottosegretario ai Trasporti, Mino Giachino, che ha lanciato un appello in favore della Torino-Lione, già sottoscritto da 52mila persone.
Ma contro che cosa protestano queste persone? O meglio, a cosa dicono “Sì”. Siamo un “gruppo di persone della società civile torinese decise a non lasciare l’amata città scivolare nel declino dei NO pronunciati di fronte ad ogni innovazione e opportunità di sviluppo. Con voce ferma e gentile vogliamo dire di SÌ a nuove iniziative e progetti…Desideriamo completare i lavori per la TAV, ma non solo: vogliamo essere nelle condizioni di investire sul futuro. #sitorinovaavanti”. Insomma un Sì a tutto ciò che può portare Torino a diventare una città migliore.
Uno spirito condiviso anche dai rappresentanti delle associazioni industriali e dai sindacati, che hanno deciso di scendere in piazza sabato accanto ai cittadini torinesi, anche loro senza alcuna bandiera, ma a titolo personale.
Il 10 novembre saranno presenti a Piazza Castello: API Torino, CONFAPI Piemonte, Unione Industriale Torino, AMMA, Federmeccanica, Confindustria Piemonte, CNA Torino, Confartigianato Torino, Ascom Torino, Confesercenti Torino, Confagricoltura Piemonte, Cia, ANCE Torino, ANCE Piemonte, Collegio Edile Confapi Torino, Federalberghi Torino, Federalberghi Piemonte, CDO Piemonte, Legacoop Piemonte, Confcooperative Torino/Piemonte Nord, Giovani di Yes4To, Consulta degli Ordini e Collegi Professionali Torino, Unioncamere Piemonte, Ordine degli Architetti di Torino, Ordine Commercialisti Torino, Fim Cisl Torino, Fismic, Fillea Cgil Torino, Fillea Cgil Piemonte, Filca Cisl Torino, Feneal Uil Piemonte.
“Lavorare tutti insieme per lo sviluppo e la crescita di Torino, del suo territorio e dell’Italia – si legge nella nota congiunta diffusa da associazioni e sindacati – Con decisione: uniti per il bene della nostra comunità, per il suo benessere attuale e futuro in Europa. Senza etichette politiche ma con la forte consapevolezza dell’importanza del ruolo di cittadini che amano questo Paese”
“Non siamo – sottolineato anche loro -, contro qualcuno, ma contro una politica che non tiene conto della realtà che tutti noi cittadini viviamo ogni giorno, una politica che non dà futuro alle nostre imprese, attività, al lavoro e ai nostri figli”.
Per le proteste di categoria, quelle ufficiali e con le bandiere, ci sarà tempo. Non a caso Confindustria ha organizzato proprio a Torino per il prossimo 3 dicembre un consiglio generale straordinario aperto a tutte le associazioni territoriali. Un evento che in questo caso vuole rappresentare una risposta del sistema confindustriale al No alla Tav, che penalizzarebbe le imprese di tutto il paese.
Per la manifestazione civica invece, come detto, l’appuntamento è sabato 10 novembre alle ore 11.00 in Piazza Castello, nel cuore di Torino. Nonostante venga descritta come una “non protesta”, ma come un’iniziativa “per i sì”, difficile pensare che l’oggetto di molti interventi non sarà proprio Chiara Appendino. La sindaca da parte sua lancia però segnali d’apertura: “Non mi sento assolutamente isolata – ha dichiarato – sto lavorando per il bene della città, come penso anche le persone che andranno in piazza. Credo che da ogni momento di tensione si possa creare una nuova forma di rapporto. Ho letto che l’intenzione è costruttiva; se verrà proposto un manifesto sono pronta ad accoglierlo con interesse e a confrontarmi”.
La porta, per chi vuole portare avanti politiche a favore della città, è dunque aperta: “Innovazione e industria 4.0 sono temi su cui stiamo lavorando anche noi. Quindi la mia porta è sempre aperta e se c’è interesse a sviluppare alcuni temi siamo ben contenti di poterlo fare anche con persone che in questo momento legittimamente stanno protestando”.