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Sì del Senato, si avvicina la stangatina del 33% sulla mini-patrimoniale

Il Senato ha promosso il rincaro del 33% dell’imposta di bollo sugli strumenti finanziari, che passerebbe così dallo 0,15% allo 02% – L’ultimo scoglio alla Camera – Le banche che fino ad oggi si facevano carico dell’imposta potrebbero cambiare le carte in tavola: in tal caso il cliente avrebbe il diritto di recedere senza spese nè penalità dal contratto.

Sì del Senato, si avvicina la stangatina del 33% sulla mini-patrimoniale

La stangata del 33% dell’imposta di bollo sugli strumenti finanziari (dallo 0,15% allo 0,2%) passa in Senato e si avvicina sempre di più. L’ultimo scoglio è la Camera, e se tutto andrà come deve andare dal primo di gennaio entrerà in vigore il rincaro della mini-patrimoniale imposta dal Governo Monti nel 2012. Il prelievo fisso minimo previsto è di 34,20 euro all’anno. L’imposta di bollo colpirà anche i conti deposito.

Un rischio aggiuntivo, per i correntisti, è che anche quelle banche che fino a questo momento si facevano carico dell’imposta possano, alla luce della stangatina, cambiare le carte in tavola, comunicando al cliente la proposta unilaterale di modifica. Il cliente, entro 60 giorni dalla data di ricezione della comunicazione, può recedere dal contratto senza spese e penalità. 

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