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Shipping più green ma le navi ad idrogeno non sono ancora vicine

Secondo il Direttore Generale di Confitarma, Luca Sisto, lo shipping è in marcia verso la transizione ecologica ma cullare finte illusioni non aiuta: indispensabile una visione d’insieme del sistema Paese

Shipping più green ma le navi ad idrogeno non sono ancora vicine

Lo shipping ha già avviato la transizione ecologica riducendo le emissioni di Co2 ed anche il tenore di zolfo nei combustibili. Certamente il GNL e tutte le altre tecnologie già installate a bordo delle nostre navi più green, contribuiranno alla transizione, entro il 2050, verso i futuri combustibili a emissioni di CO2 pari a zero, quali ad esempio l’idrogeno – ha affermato Luca Sisto Direttore Generale di Confitarma, nel suo intervento all’evento “Shipping industry: porto franco”, organizzato a Trieste il 9 giugno da SHIPPING 4.0 – Ma attenzione agli slogan: non esistono ancora navi ad idrogeno e le tecnologie per l’utilizzo di questa fonte energetica non sono ancora mature in ambito navale. È necessario programmare con dovizia un adeguato periodo di transizione”.

”La diversificazione delle fonti di approvvigionamento energetico renderà più ancora più stretto il legame tra nave e porto che dovrà prevedere soluzioni per soddisfare una domanda molto più variegata”.

“La sfida non è soltanto tecnologica e può essere vinta a livello di sistema Paese soltanto se si riesce ad avere una visione d’insieme: oggi, nessuna nuova nave per il rifornimento di GNL avrà la convenienza a battere bandiera italiana per via delle limitazioni imposte al Registro internazionale e alla poca concorrenzialità del nostro primo registro rispetto alle bandiere europee”.

“Il porto di Trieste, grazie alla sua storia e alle sue caratteristiche – ha aggiunto Sisto – è l’esempio più tangibile per dimostrare che il porto è il miglior punto di osservazione per avere la giusta visione di insieme. Ma un sistema marittimo-portuale e logistico è vincente se oltre al porto anche tutti gli altri elementi della catena sono competitivi compresa la nostra bandiera, le nostre imprese di navigazione e i nostri equipaggi”.

“Invece, l’impressione è che troppo spesso, concentrati su ciò che accade a terra, diamo le nostre spalle al mare anche se è da lì che arrivano le navi. “Sono le navi che scelgono l’approdo migliore!”.

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